tag:blogger.com,1999:blog-34073642695496876642024-03-18T21:34:11.708-07:00MARE NOSTRUMIl periplo del Mare Mediterraneo in un viaggio in moto di quasi 20.000 km attraverso tutti i paesi che vi si affacciano, e non soloSimonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.comBlogger27125tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-69418836078208683682008-07-10T09:37:00.000-07:002008-12-12T22:55:32.533-08:00RICORDANDO..<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLhgBrAVVEdpKLI2XpEJ3xCG15lrlPByp3ta8NNR7Y2r3ITXyDAQcQ0BmXxINHCP5Wh3EWP1iaWvNs8jdRleM3Cml1TqTQImIK3hOiZ6NoFBJGz-6BV6AZQMHo3HtY2TWaw9jRqq-UlNk/s1600-h/Aqaba+1.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5221425695929709042" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLhgBrAVVEdpKLI2XpEJ3xCG15lrlPByp3ta8NNR7Y2r3ITXyDAQcQ0BmXxINHCP5Wh3EWP1iaWvNs8jdRleM3Cml1TqTQImIK3hOiZ6NoFBJGz-6BV6AZQMHo3HtY2TWaw9jRqq-UlNk/s400/Aqaba+1.JPG" border="0" /></a> ..solo quando si è nuovamente ritornati a casa, placate le emozioni del viaggio, si ha la netta percezione di quel che il viaggio ha rappresentato.<br />Mentre si viaggia si vive, si raccoglie, si immagazzina. A viaggio compiuto, dopo un periodo di sedimentazione dei ricordi, si rimurgina. Si rumina con la mente, si ripescano i ricordi e si rimasticano e si riassaporano di nuovo. A distanza di tempo hanno sapore diverso, ne migliore ne peggiore, diverso.. maturo, buono, credo sia questo il vero sapore del trascorso.<br />Ho scelto questa foto per riassumere questo concetto. Una moto carica, una macchina con un enorme bagaglio sul tetto, uomini che avanzano con i loro beni raccolti spesso in improvvisate valigie, alle spalle una nave che li ha appena scaricati sul molo di un nuovo paese. Ad ognuno di loro il destino riserba la stessa destinazione attraverso un percorso diverso.<br />Travolti dagli eventi, da quel che è successo e da quel che ci aspetta, dalle parole appena imparate di una lingua sconosciuta e dall'emozione di doverle presto dimenticare per lasciare spazio nella mente a quelle che si impareranno nel paese appena sbarcati. Ricordando l'amico lasciato nell'altra sponda e guardando chi ti sta di fronte se questi sarà altrettanto amico.<br />Avvolti da questi pensieri, pervasi da queste vibrazioni, spesso non si vive in tempo reale.<br />La vita è un percorso che si compie in avanti ma spesso la si capisce guardando indietro.<br />16.000 chilometri attraverso 15 paesi, 3 i continenti attraversati, migliaia gli sguardi incrociati.<br />Alfabeti, suoni e colori diversi, lingue sconosciute che ancora echeggiano nella mente. Pietre scolpite dalla mano dell'uomo e dal tempo, alberi immobili da millenni.. Uomini di pace e di guerra..<br />Tanto il vissuto da raccontare, troppo poche le parole a disposizione.<br /><br />Simone ChieregatoSimonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-16024205994493052532008-06-24T08:20:00.000-07:002008-12-12T22:55:32.676-08:00TUNISIA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwAHVCp0PZt0cCozgQx4HcH2buAOW-KyaN3ma_QyiKeJ2GgfOwCYDtiDzqZr2YGoa0ygDRuoepNZ2snnhiEa7AYgW48ZC0mwr790HoYxi45FHmOz0W_PMzs4n4sTde_TYZ18H5rZTQwww/s1600-h/3685.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5215468840628052658" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwAHVCp0PZt0cCozgQx4HcH2buAOW-KyaN3ma_QyiKeJ2GgfOwCYDtiDzqZr2YGoa0ygDRuoepNZ2snnhiEa7AYgW48ZC0mwr790HoYxi45FHmOz0W_PMzs4n4sTde_TYZ18H5rZTQwww/s400/3685.jpg" border="0" /></a> ..lo sapevo prima di partire che ci sarebbe stata questa possibilità.<br />Sapevo che ad un certo punto potrei essere stato richiamato in patria.. da un lato sono contento, dall'altro mi dispiace. Mi dispiace interrompere un viaggio a poco più di metà del percorso. Sono in Tunisia, ho già percorso 15.000 km, il 50% in più del previsto dai calcoli fatti prima della partenza. Mi rimangono ancora da attreversare l'Algeria, trovare il modo di aggirare il problema della frontiera chiusa dal lontano 1975 con il Marocco, poi la Spagna, la Francia.. Altri 10.000 km che però non farò.<br />Cosa mi chiama in patria? Quale richiamo è così forte da farmi desistere dal completare un viaggio?<br />No non una donna, da tempo ormai non ho più la necessità di farmi legare all'albero maestro come fece Ulisse per non cedere alla tentazione delle sirene.<br />Non il lavoro, quella spinosa questione è stata accantonata anche se non del tutto risolta, dovrò decidermi un giorno di che cosa vorrò fare da grande.<br />Che cosa allora?<br />Semplice, un altro viaggio!<br />Condurrò a breve una spedizione in Mongolia, per questo devo tornare a casa. Giusto il tempo per fare i documenti e poi partire di nuovo.Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-84812586894276192092008-06-18T10:32:00.000-07:002008-12-12T22:55:33.448-08:00LIBIA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii2dGozs5xYFeJC8aslpvQ25GSQfVWGW3n716_lTEpjDHdvtto_TFgdfg89Cgb_bwpgp3sQTQEB7VH2Vad7-rbMC7SZ7P4-OfFWm5KKk8IpHshFCUPcChZZkywrpr3FjwGCBkTB5IpTfk/s1600-h/Picture+096.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5213276780492209458" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii2dGozs5xYFeJC8aslpvQ25GSQfVWGW3n716_lTEpjDHdvtto_TFgdfg89Cgb_bwpgp3sQTQEB7VH2Vad7-rbMC7SZ7P4-OfFWm5KKk8IpHshFCUPcChZZkywrpr3FjwGCBkTB5IpTfk/s400/Picture+096.jpg" border="0" /></a>..un'altra frontiera, un'altra lingua, un altro fuso orario, un'altra nuova targa.. la solita pila di documenti e le solite 6 ore di attesa sotto un sole cocente a rispondere a domande poste da personale qualificatissimo.. welcome in Libia!Questa volta non sono solo pero'. E no! Mister Mohammar El Gheddafi ha cura dei turisti che visitano il suo paese, e si! Alla frontiera c'e' un "accompagnatore turistico" che mi aspetta, sono sotto la sua tutela, alla modica cifra di.. lasciamo perdere!Dai 50 euro che mi servivano a fare il pieno in Turchia, in Libia me ne bastano 3, se dovessi comperare lo stesso quantitativo di acqua me ne servirebbero 30. Conclusione: la benzina costa 10 volte meno dell'acqua, o l'acqua costa 10 volte di piu' della benzina. Mentre faccio queste considerazioni non so se bere benzina e mettere acqua nella moto. Poi, fatti due conti, siccome in un giorno consumo piu' benzina che acqua, decido di bere acqua e mettere benzina nella moto.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisgYZwGJUhF7o-_NR_i1TFSsW0sGtTGrFoGAh6-qWMttwKrLUsGa77w5x90s6kDBEI2pnFNiviC22AT1MFfWuHffLckKvOqgJwY9fvIssl3zrXV4_HlYtPlJ2z0UXnDxa1ZWCz44BaxGM/s1600-h/Picture+093.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5213276628822563970" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisgYZwGJUhF7o-_NR_i1TFSsW0sGtTGrFoGAh6-qWMttwKrLUsGa77w5x90s6kDBEI2pnFNiviC22AT1MFfWuHffLckKvOqgJwY9fvIssl3zrXV4_HlYtPlJ2z0UXnDxa1ZWCz44BaxGM/s400/Picture+093.jpg" border="0" /></a> ..lo sapevo fin dall'inizio che a correre attorno al Mediterraneo c'era da stomacarsi di storia.</div><div>Per questo ho limitato le dosi di assunzione fin dall'inizio e le ho intervallate con lassi abbastanza lunghi di tempo. La posologia e le modalita' d'uso in ogni caso, sembrano non avere sortito l'effetto sperato, comincio ad essere stanco. Dopo un ora che sto visitando un sito, tutto diventa un unico ammasso enorme di pietre senza forma e privo di interesse. Sono i primi sintomi dell'indigestione, comincio ad essere saturo!<br /></div><div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-z9DXKZP111frK8Sy4lDSU7bUZ8swaiv23bD7FruZeW1pbTSgt3Hyi_72azOpOIJCnqZOBkbplJITQECKdbXrABRyq1P9yu2gAOK-o-l87BXgroqGmJMT0Mnzy2DABvlh45KJnPXrbm0/s1600-h/Picture+097.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5213276482151862114" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-z9DXKZP111frK8Sy4lDSU7bUZ8swaiv23bD7FruZeW1pbTSgt3Hyi_72azOpOIJCnqZOBkbplJITQECKdbXrABRyq1P9yu2gAOK-o-l87BXgroqGmJMT0Mnzy2DABvlh45KJnPXrbm0/s400/Picture+097.jpg" border="0" /></a> Forse e' complice il caldo, i siti archeologici aprono alle 8.30, anche arrivandoci presto l'aria diventa rovente dopo poco piu' di un ora. La tuta della moto si appiccica al corpo rendendo difficoltosi i movimenti, non si riescono a piegare le gambe per affrontare gli scalini ed un timido ruscello di sudore prende la sua corsa dalla nuca verso il fondoschiena. Gli stivali pesanti ed imbiancati dalla polvere arrancano faticosamente sul selciato, dalle spalle pendono le ginghie delle macchine fotografiche, della telecamera, del cavalletto. Le guide sonnecchianti sono appollaiate all'ombra degli oleandri, il caldo sembra avere smorzato anche il loro entusiasmo di abbordare il turista. Mi guardano ma non accennano a muoversi, forse sanno che con me non si caverebbe un ragno da un buco ..o forse, semplicemente faccio loro pena.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtVG2RiJvZQYjQk9JPTskw_yOJv-jHypQ_6q6nlgcKJmALb-kT42wAoRwq6tVrU_-pSw9xVGa2ZRXo4-NUuVbcnIDcRN-XjtCKUirOP9ICklgfyTJgLcTGIXYi1lYzLCN4zjKzpOSIl-4/s1600-h/Picture+123.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5213276327737201490" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtVG2RiJvZQYjQk9JPTskw_yOJv-jHypQ_6q6nlgcKJmALb-kT42wAoRwq6tVrU_-pSw9xVGa2ZRXo4-NUuVbcnIDcRN-XjtCKUirOP9ICklgfyTJgLcTGIXYi1lYzLCN4zjKzpOSIl-4/s400/Picture+123.jpg" border="0" /></a> Me la cavo meglio a Cirene, su quelle alture l'aria rimane fresca quasi tutto il giorno, quando scendo a Leptis Magna sembra di essersi calati nelle viscere dell'inferno.<br />Alle 11,30 desisto ed abbandono il campo, il termometro segna 47 gradi!</div><div>Non credo fossse stata questa stagione quando, in questa citta', Lucio Apuleio tenne la sua oratoria di tre giorni. Con questo caldo avrebbe gettato anche lui la spugna dopo poche ore!<br /></div><div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1nsiT4V8tn2ycq8JJWeVFToiHous7mPKPxtPtZIrSkeaKR1yBqrtdwwUgu4NL5-1SvQfa20HuZooyzwq4LGHrgHdH0G8RXtEgDb9Lf_m10nziiC2GCfHPMBG8ErUNad122Ls8SXFVy2c/s1600-h/Picture+127.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5213276162428052914" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1nsiT4V8tn2ycq8JJWeVFToiHous7mPKPxtPtZIrSkeaKR1yBqrtdwwUgu4NL5-1SvQfa20HuZooyzwq4LGHrgHdH0G8RXtEgDb9Lf_m10nziiC2GCfHPMBG8ErUNad122Ls8SXFVy2c/s400/Picture+127.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><br /><br /><div></div></div></div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-3855674844887162112008-06-16T11:03:00.000-07:002008-12-12T22:55:34.435-08:00EL ALAMEIN<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3-nzj5BNItKynKi_OweN-yA2hKZrgUg9CYNpZFRYLCNcHuCibojyBgjZQL39ZNOAE22bu5miiiecBi8Rir-BLuyT9NGl3hgY6A4s6c6tUo0gGU4q3ug23MmLqm7mo8GivQNXqrQUxsU0/s1600-h/IMG_6998.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5212543215775120210" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3-nzj5BNItKynKi_OweN-yA2hKZrgUg9CYNpZFRYLCNcHuCibojyBgjZQL39ZNOAE22bu5miiiecBi8Rir-BLuyT9NGl3hgY6A4s6c6tUo0gGU4q3ug23MmLqm7mo8GivQNXqrQUxsU0/s400/IMG_6998.jpg" border="0" /></a> ..quante volte mi sono fermato a rendere un pensiero a quanti hanno combattuto e sono morti.<br />Stalingrado, Rostov sul Don, Caporetto.. il mondo e' pieno di localita' tristemente famose.<br />Mentre passeggio tra le lapidi dei sacrari non posso fare a meno di trattenere le lacrime, non sono un sentimentalista, ma non posso fare a meno di non sentire tutta la disperazione che questi luoghi emanano. E' una giornata di vento, gli oleandri piantati tra le tombe si agitano lievemente, il silenzio regna ovunque. Il custode del cimitero apre la porta solo per me, nomi di giovani ragazzi scorrono davanti ai miei occhi.. quanti! Perche'?<br />Encomi solenni sono affissi dappertutto su delle targhe di marmo, ma non servono a riportare in vita chi la vita l'ha perduta inesorabilmente.<br />Quel che mi stringe piu' il cuore e' che, l'esercito italiano era sempre il piu' male equipaggiato, il piu' scarsamente rifornito, e sempre messo in prima linea..<br />Vennero sacrificati i migliori uomini, il battaglione paracadutisti della Folgore, c'erano anche ragazzi del San Marco, uomini di aria e di mare messi a combattere nelle sabbie del deserto.<br />Un ufficiale tedesco commento' "e' stato come lavare il pavimento con l'acqua di colonia".<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEqPAwyusiG0B8uB79epvxQjW6gVST_mn8sjSJnoxinGCs_ZDAx5dwmL4NF1fKCk-TsNC0d_qPC7oJRAH6z1RuAMPxAXnIyXbC8xrXCBavmKLNrNrk6LCWbbRf9QBaXB1Y07Fw5WpbNfI/s1600-h/IMG_7001.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5212542905593454850" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEqPAwyusiG0B8uB79epvxQjW6gVST_mn8sjSJnoxinGCs_ZDAx5dwmL4NF1fKCk-TsNC0d_qPC7oJRAH6z1RuAMPxAXnIyXbC8xrXCBavmKLNrNrk6LCWbbRf9QBaXB1Y07Fw5WpbNfI/s400/IMG_7001.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_M6tY8hJ8SdvuRaFnYshPQvjtWk7X1eJaMuuHVc3XID1Hoy8pDARYlRAZU1Q3uhWxTEgPgFxdZmT_YEh1pkrPmFvoSChOPjfLP1SfuOqAFIetzJVCMeJQq2yYKAXWjbVQQGDukcqJRZs/s1600-h/IMG_6968.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5212542535462651106" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_M6tY8hJ8SdvuRaFnYshPQvjtWk7X1eJaMuuHVc3XID1Hoy8pDARYlRAZU1Q3uhWxTEgPgFxdZmT_YEh1pkrPmFvoSChOPjfLP1SfuOqAFIetzJVCMeJQq2yYKAXWjbVQQGDukcqJRZs/s400/IMG_6968.jpg" border="0" /></a> ..sono passati vent'anni da quando quel treno mi porto' lontano da casa.</div><div>Un vecchio locale che fermava ad ogni paesino, ad ogni partenza sentivo le mie radici che, piano piano, sempre piu' si strappavano.</div><div>Sono un contadino io, faccio parte di quelle genti che migliaia di anni fa optarono per la sedentarieta', preferirono le comodita'.</div><div>Poi la vita ti mette di fronte a delle scelte e si sceglie di partire.<br />A volte anche viaggiare e' una comodita', ti permette di fuggire.</div><div>..e spesso e' da se stessi che si fugge.</div><div>Destino vuole, a volte, che lungo il peregrinare incontri la persona dalla quale stai fuggendo.</div><div>Ti accorgi come per incanto, che non spaventa poi cosi' tanto.. Adirittura ti sembra amico.<br />Ho ritrovato un amico, ora voglio solo tornare a casa e trascorrere del tempo insieme.<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdTE7C9Q_rnk3vQyp1A-ZHUNSGu6O0BY-cYe4ZwTFszX-uLQ_EsuWpO1pUilsVuRBB3JSvwOUFO0XNXJWcJ7tkgC5b-MJWHTucoWglkld6rYxogfDG2oCRoQ0JIP66HDG5wH7yAi5LFGE/s1600-h/IMG_6988.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5212542189738002146" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdTE7C9Q_rnk3vQyp1A-ZHUNSGu6O0BY-cYe4ZwTFszX-uLQ_EsuWpO1pUilsVuRBB3JSvwOUFO0XNXJWcJ7tkgC5b-MJWHTucoWglkld6rYxogfDG2oCRoQ0JIP66HDG5wH7yAi5LFGE/s400/IMG_6988.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><div></div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-47646231413253098372008-06-12T13:44:00.001-07:002008-12-12T22:55:35.526-08:00EGITTO..Sharm el Sheik, non so a voi, ma a me non piace per niente ..sembra il paese dei balocchi!<br />Niente di spontaneo, aleggia un allegria forzata, si ostenta un divertimento che non condivido e sopratutto non concepisco.. staro' diventando vecchio!<br />I gestori dei negozi di souvenir sono assillanti oltremodo, se non dai loro retta ti insultano in arabo, sfortunato uno di loro che non immaginava che le prime parole di arabo che ho imparato (come di tutte le altre lingue) sono state proprio le parolacce ..credo sia ancora seduto su quella sedia con gli occhi sbarrati.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7KIcQqdZki-nHdU2W1prMBvho6be-ZQhkCPXRe2YO2nbWYaJD8-_hMdqEYYiiIxCm8LZgnD66dR1qVGYW0vsm0sNnHl97Di_Zg8MtQ4g4T2iRqcCHUgMON60WEjAt3-Kis8uy03IrvDw/s1600-h/IMG_0982.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5211099606970847682" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7KIcQqdZki-nHdU2W1prMBvho6be-ZQhkCPXRe2YO2nbWYaJD8-_hMdqEYYiiIxCm8LZgnD66dR1qVGYW0vsm0sNnHl97Di_Zg8MtQ4g4T2iRqcCHUgMON60WEjAt3-Kis8uy03IrvDw/s400/IMG_0982.JPG" border="0" /></a>..decido di nascondermi sott'acqua, ma non a Sharm, come ho detto non mi piace .<br />Vado a Dahab, li c'e' il Blue Hole, il buco azzurro.<br />Con Samuel ci facciamo una foto prima di immergersi, alle nostre spalle, sulla parete della montagna, delle lapidi in marmo ricordano i sub morti qui.. sono veramente tanti!<br />Io non voglio bombole, lo seguo in apnea.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDrK3zUK7ye_er4J2UDqaGlZkJqqQkzoW4jMRwt190USwHbO7sxvNuutQDBxu_zwIVOo33-dOf0XQGdc7k7AgcCrE5H9kwAqXrbOZDsRpn7sh383gYXeEV3WWPWUQMAMDsSieBaRkmMOw/s1600-h/IMG_0984.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5211099493842433106" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDrK3zUK7ye_er4J2UDqaGlZkJqqQkzoW4jMRwt190USwHbO7sxvNuutQDBxu_zwIVOo33-dOf0XQGdc7k7AgcCrE5H9kwAqXrbOZDsRpn7sh383gYXeEV3WWPWUQMAMDsSieBaRkmMOw/s400/IMG_0984.JPG" border="0" /></a> Prima di infilare la testa sott'acqua non ci si rende conto di quanta vita pulluli in questi abissi, c'e' un silenzio ovattato quaggiu', ma la policromia dei pesci sembra come dare voce al tutto.</div><div>Stelle marine, murene, e mille altri pesci dei quali non so i nomi (..non posso mica sapere tutto!), una testuggine sembra volare sospesa nell'acqua<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2AmZEgnE22cX8oOrARNVJY_AyfcMPqZ766JmhJO5ktguxRT29AvXQMWkUY6wKTZjL9xqauEkJH7nqEIATcHvWAgjB7lkLUjnUKT7YeOjng7tFSVTWNitHrQ67Oypfryxz40iFtY7RaAs/s1600-h/IMG_1000.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5211099363489887394" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2AmZEgnE22cX8oOrARNVJY_AyfcMPqZ766JmhJO5ktguxRT29AvXQMWkUY6wKTZjL9xqauEkJH7nqEIATcHvWAgjB7lkLUjnUKT7YeOjng7tFSVTWNitHrQ67Oypfryxz40iFtY7RaAs/s400/IMG_1000.JPG" border="0" /></a> Come per l'esercito di Annibale, i due giorni di ozio passati nel Mar Rosso, mi stanno togliendo la voglia di continuare a viaggiare. Complice anche il caldo che non da tregua e sfianca, ogni giorno si sfiorano i 50 gradi! Risalgo in sella e taglio la penisola del Sinai, passo dal Monastero di Santa Caterina e dal Monte Sinai, fu qui che Mose' ricevette le tavole dei 10 comandamenti. Proseguo, arrivo a Suez oltrepasso il tunnel che passa sotto dell'omonimo canale e punto verso Il Cairo.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjROxJ4eoQMgFd3aDmgW2GEJlWH1VHIISROBzVJsXwQWGMjvB8S88lWbBdR41iuu90xWSGUV7TjWhtCns8-zbsKYAY_VQ3_PpzWMEMciL9-g9KGuO_diCgaEhnMo50klfN3GwogQRQa9J8/s1600-h/Picture+023.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5211099201385228306" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjROxJ4eoQMgFd3aDmgW2GEJlWH1VHIISROBzVJsXwQWGMjvB8S88lWbBdR41iuu90xWSGUV7TjWhtCns8-zbsKYAY_VQ3_PpzWMEMciL9-g9KGuO_diCgaEhnMo50klfN3GwogQRQa9J8/s400/Picture+023.jpg" border="0" /></a> ..se si esce vivi dall'attraversamento de Il Cairo in moto, credo che nessuna altra cosa al mondo possa spaventare! 18 milioni di abitanti in una citta' che come estensione e' uguale a Roma, che pero' ne conta 5, vedete voi.. Quando passo sul ponte del Nilo mi fermo, e' quasi il tramonto, una fitta coltre di smog aleggia su tutta la citta'.. non credo che Tutmosi o Ramsete godessero della stessa visione che sto avendo io.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSBpdIBbBAXgEvX8gDGV1J3jbBBz7XF18W5omPKpqqkvpe8_hxj2zAvYKsgTdvCjOthwAlF4ibT9KXytEk3x_9vo7myccuqDMG3o4oJlx6H_uxlcLxgh0YcElt0QyZbyH0L2wF3Ijczek/s1600-h/Picture+025.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5211099062542193602" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSBpdIBbBAXgEvX8gDGV1J3jbBBz7XF18W5omPKpqqkvpe8_hxj2zAvYKsgTdvCjOthwAlF4ibT9KXytEk3x_9vo7myccuqDMG3o4oJlx6H_uxlcLxgh0YcElt0QyZbyH0L2wF3Ijczek/s400/Picture+025.jpg" border="0" /></a> ..l'albergo dove alloggio e' praticamente a ridosso delle piramidi, mi lasciano parcheggiare proprio davanti all'ingresso, un poliziotto della turistica fa da guardia.</div><div>Quando esco a fare due passi lo trovo inginocchiato a culo per aria di fianco alla mia moto:</div><div>-..hai perso qualcosa o stai controllando l'olio?-</div><div>mi sorride -sto pregando, di solito mi metto qui-.</div><div>-Aspetta- gli faccio -te a sposto subito, scusami..-<br />-no lascia, va bene, c'e' anche la scritta che mi concilia-</div><div>e mi indica la scritta ALLAH AKHBAR sulla fiancata della moto.<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYZuA6LRtcO2laX_3bRzK2xNH6afriV78tqEwN6ktMgkIjRx-f37ZEupMI3Qan93CLkAmO1MAEabcnW157DVnMp21ZOfe3oUqTEhwxVSis5Zu3-HlH17EE3EeS6QyK5C8vnFsgNVEdn9Q/s1600-h/Picture+024.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5211098914234363330" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYZuA6LRtcO2laX_3bRzK2xNH6afriV78tqEwN6ktMgkIjRx-f37ZEupMI3Qan93CLkAmO1MAEabcnW157DVnMp21ZOfe3oUqTEhwxVSis5Zu3-HlH17EE3EeS6QyK5C8vnFsgNVEdn9Q/s400/Picture+024.jpg" border="0" /></a> ..dal tetto dell'albergo le guardo, sono le piramidi di Cheope e Chefren.</div><div>Sembrano qualcosa di sovrannaturale, un brivido mi corre lungo la schiena, soprattutto a pensare se qualcuno mi scopre arrampicato al dodicesimo piano dell'albergo sopra le macchine dei condizionatori.</div><div>Hanno la base quadrata, la piu' grande (quella di Cheope) ha un lato di 230 metri, poggia su di una superficie di quasi 5 ettari e mezzo.. ha i lati fuori squadra di soli 4 millimetri.</div><div>Pazzesco.</div><div>Mi sporgo dal cornicione del tetto dell'albergo, che e' alto 35 metri (in confronto ai 146 della piramide di Cheope) sara' fuori piombo di almeno 2o centimetri ..costruito 5.000 anni dopo!!!</div></div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-28995458036799589452008-06-09T08:52:00.000-07:002008-12-12T22:55:36.032-08:00SINAI<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3v35gLNb-bQ8JJMWAoDc3yO2dl14UChmgsGcsBA-NCbiPjM3SECauzVYnlRJQuZwYPHvPv4u2tx9EAEBCqUtSg56fztkHsIJI7noeJXMLgpmATtUnxjQR4FvOEnKV-tiq8lelYcr5KoY/s1600-h/IMG_6903.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5209916590364608322" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3v35gLNb-bQ8JJMWAoDc3yO2dl14UChmgsGcsBA-NCbiPjM3SECauzVYnlRJQuZwYPHvPv4u2tx9EAEBCqUtSg56fztkHsIJI7noeJXMLgpmATtUnxjQR4FvOEnKV-tiq8lelYcr5KoY/s400/IMG_6903.JPG" border="0" /></a>Da Petra mi sposto ancora a Sud e raggiungo lo Wadi Rum.<br />E' considerato un deserto, potrebbe somigliare all'Akakus libico, anche se le dune di sabbia sono quasi assenti ma le maestose montagne rocciose sono decisamente piu' imponenti.<br />Arrivo al tramonto, carico come sono non mi addentro molto, la moto (carica com'e') pesa all'inverosimile. La maggior parte delle forze della giornata le ha fatte evaporare il caldo, non ho voglia di insabbiarmi e di lavorare per tirare fuori la moto, dopo qualche chilometro mi fermo in prossimita' di un accampamente, l'ospitalita' beduina e' subito sfoggiata.<br />Mangio una ciotola di riso con il pollo, dopo cena, gioco a fare le ombre con le mani al lume della lampada a petrolio. Attorno, sei bambini mi guardano attenti ed assolutamente muti.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRZFm2Piy27__sin7d_9tsCg4gGyBBxjhUKysT_vuvj8ntKmN0IUaR317Bs85BFsE6vgKvOYNoP2urlmssBpfrJAdCXctD-S243isQhP5yFYO28XTz_bSXU0pfWGG448f2OEQl9BI2xQ4/s1600-h/IMG_6921.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5209916450215075378" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRZFm2Piy27__sin7d_9tsCg4gGyBBxjhUKysT_vuvj8ntKmN0IUaR317Bs85BFsE6vgKvOYNoP2urlmssBpfrJAdCXctD-S243isQhP5yFYO28XTz_bSXU0pfWGG448f2OEQl9BI2xQ4/s400/IMG_6921.JPG" border="0" /></a>All'indomani mi sveglio alle 5, il sole deve ancora sorgere, mi apposto su di un promontorio ad aspettarlo. L'aria e' frizzante ma presto si scaldera' sino a diventare rovente. Quando il sole si leva, queste montagne di roccia immobili fin dalla notte dei tempi, proiettano ombre che si muovono lentamente. Tutto lo Wadi e' un movimento di luci ed ombre, una mandria di dromedari cammina, apparentemente stanca, verso sud in cerca di qualche cespuglio fresco. </div><div>Lo scenario non deve dissimilarsi molto a quello di mugliaia di anni fa.</div><div>Ritorno alla tenda che il sole brilla gia' alto, il te e' pronto, dolce e bollente.</div><div><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEG6UInP7xk31hlRi_MT6P2RI6MFgIQ0g6a_St_BAgaCwnJbgTy-2QCOx_VVhpQ1l1fVn2OHEg1sOD4ViBvzHkpCqLRCAgjHf4SQoScY1R5e689ZS0f1t8LeofGD2lB4G2L_e7zG83UEo/s1600-h/IMG_6926.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5209916276838893154" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEG6UInP7xk31hlRi_MT6P2RI6MFgIQ0g6a_St_BAgaCwnJbgTy-2QCOx_VVhpQ1l1fVn2OHEg1sOD4ViBvzHkpCqLRCAgjHf4SQoScY1R5e689ZS0f1t8LeofGD2lB4G2L_e7zG83UEo/s400/IMG_6926.JPG" border="0" /></a> </div><div>All'ufficio informazioni di Aqaba (Giordania) mi dicono che il traghetto per Nouweiba (Egitto) parte ogni giorno alle 11 e di essere li due ore prima.</div><div>Alle nove del mattino seguente sono al cancello del porto e la prima di una lunga serie di correzioni sull'orario di partenza mi viene subito recapitata, si parte all'una!</div><div>Sotto un sole cocente aspetto con una pazienza che non credevo di avere, anche quando mi dicono che la nave partira' non prima delle tre..! Imbarchiamo solo alle 4 del pomeriggio ma la nave resta inspiegabilmente in rada fino alle 5 e mezza. Si parte.</div><div>Il Mar Rosso e liscio come una tavola ma l'abilita' del comandante, con una serie di controvirate, riesce a fare cadere la mia moto (legata con due cinghie) parcheggiata nella stiva..</div><div>La compagnia di navigazione e' la stessa che qualche anno fa si rese colpevole della morte di centinaia di pellegrini per un naufragio avvenuto proprio in questa rotta.</div><div>Arriviamo nel porto di Nouweiba alle sette ma restiamo in rada un ora.<br />Alle otto si scende, cominciano le formalita' doganali: documenti, assicurazione, Carnet de Passage, targa, ecc.. Il tutto richiede 4 ore. Sono stanco, sudato, finito come un calzino. Quando varco il cancello del porto, il soldato che mi rida' il passaporto dopo averlo controllato per l'ennesima volta, mi dice: wellcome in Egypt. Lo guardo con gli occhi iniettati di sangue e devo trattenermi per non saltargli addosso. Mancano pochi minuti a mezzanotte.. 15 ore per percorrere 50 miglia!<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_f2HLEsk00XsDZVW3RObhehlNntvYqSjz1jrVmPgaUu0ItDd_F3OOAWmd6GGtzMFgzgnFONBgJH8CHZJmkwcP69i8hfkBxNaqmfjxGMiOlUPEfXoycep6IBaWSbFfK6dpd1J1IQUyR8A/s1600-h/IMG_6932.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5209916122639969346" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_f2HLEsk00XsDZVW3RObhehlNntvYqSjz1jrVmPgaUu0ItDd_F3OOAWmd6GGtzMFgzgnFONBgJH8CHZJmkwcP69i8hfkBxNaqmfjxGMiOlUPEfXoycep6IBaWSbFfK6dpd1J1IQUyR8A/s400/IMG_6932.JPG" border="0" /></a><br />Per quanto presto si parta e' sempre tardi, il sole scalda gia da subito dopo l'alba.</div><div>Da Nouweiba punto a sud, voglio poter dire sono stato anch'io a Sharm el Sheik!<br />Attraversare il deserto del Sinai nel mese di giugno non e' una delle migliori idee, al primo check point chiedo che temperatura ci sia: 47 gradi!</div><div>All'ingresso del Wadi Meghara sembra di entrare in un forno, la gola e le narici mi bruciano, il mio fisico sembra non rispondere bene.. mi pare di sudare freddo. Al secondo check point chiedo la temperatura ancora: 52 gradi, guardo l'orologio, e' mezzogiorno.<br /><br /></div><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-416713948032103542008-06-05T07:57:00.000-07:002008-12-12T22:55:37.337-08:00GIORDANIA<div><br /><br /><div><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5MllmrUmxpkQqD4lGITUSsHviuaNWGrhxxQUtZ70XANVFSPtyUBFKx7-0PtSYJ_Lurq1gyucCbNxFsj5tQYaafS3XInC6Rwa9j2vRd7r5VU0PXZYXenbU1tz-atMy2EXRMQNUPyjiS3Q/s1600-h/IMG_6745.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5208414974374456770" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5MllmrUmxpkQqD4lGITUSsHviuaNWGrhxxQUtZ70XANVFSPtyUBFKx7-0PtSYJ_Lurq1gyucCbNxFsj5tQYaafS3XInC6Rwa9j2vRd7r5VU0PXZYXenbU1tz-atMy2EXRMQNUPyjiS3Q/s400/IMG_6745.JPG" border="0" /></a>..la Siria e' alle spalle ormai, sono in territorio Giordano, una fuggevole sosta ad Amman e poi giu' a sud, la prossima meta e' il Mar Morto.</div><div>E' il fiume Giordano, strozzato da numerose dighe e ridotto ad un rivolo d'acqua moribondo, che ha dato il nome a questa terra. In questo punto segna un confine naturale tra Giordania ed Israele, dall'altra parte, verso ovest, si estende una terra dilaniata, contesa da molti ed intrisa di sangue e sofferenza, e' la Cisgiordania.</div><div>Gli inglesi la chiamano West Bank, i giordani Transgiornania (appunto la parte oltre il Giordano), i palestinesi Palestina, gli israeliani (chissa' perche' ma la mia simpatia per loro accresce sempre piu'!) la chiamano semplicemente Israele..</div><div>Visito il sito dove si presume sia stato battezzato Gesu', mentre osservo le aride Tamerici nate tra le rovine della chiesa dove operava Giovanni Battista, mi chiedo quale sconvolgimento storico abbia portato il versare dell'acqua sulla fronte di quella persona..</div><div>A volte basta una scodella d'acqua per cambiare il corso degli eventi.<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZajbwwSPuddnnB3rt27VF6rAAQ_iUmteJ03JgwG9ggYGseOMcPiLRuAb7whGtIruTFJQfNBh0mXy0UFU5tRuFBwZp45Om1H7mlN_YLXL6zPRCqtAYJF27HreWRAXz25Udaz183qxgubg/s1600-h/IMG_6744.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5208414835369304050" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZajbwwSPuddnnB3rt27VF6rAAQ_iUmteJ03JgwG9ggYGseOMcPiLRuAb7whGtIruTFJQfNBh0mXy0UFU5tRuFBwZp45Om1H7mlN_YLXL6zPRCqtAYJF27HreWRAXz25Udaz183qxgubg/s400/IMG_6744.JPG" border="0" /></a> Pochi chilometri e sono sul Mar Morto, una foschia riduce la visibilita' a neanche 100 metri, il termometro segna 43 gradi all'ombra mentre il mio GPS mi conferma che siamo a 410 metri sotto il livello del mare.. sono sul punto piu' basso del pianeta!</div><div>Nell'aria aleggia uno strano odore, miscuglio di bitume e sale, la superficie del mare e' liscia e piatta come una latra di marmo. Mi spoglio e sono in acqua, nessuna sensazione di ristoro e freschezza, sembra di immergersi in un olio tepido.. mediamente in qualsiasi mare la percentuale di sale si aggira sul 3/4 %, qui siamo oltre il trenta, un terzo di quetso liquido e' sale!</div><div>Affondo a stento fino alla cintola, l'acqua mi spinge in su' e stento a tenere l'equilibrio, decido di tuffarmi di testa.. idea meravigliosa!</div><div>Niente come il Mar Morto di da la netta percezione del tuo corpo, ogni piccolo taglio comincia a farti ricordare che possiedi un fisico, mi brucia un unghia da dove qualche giorno prima avevo staccato a morsi una pellicina che credevo morta, sulla nuca mi sembra di avere un ferro da stiro e mi ricordo di essere stato dal barbiere il giorno prima. Le emorroidi implorano pieta', mi sembra che mi abbiano dato una pennellata di benzina nel culo! ..spero sia la volta buona che si cicatrizzino da sole e rimango in acqua un bel po, ma ora, seduto sullo spigolo di una sedia, sopporto in silenzio la loro vendetta.</div><div>Non contento ne combino un altra, evito di farmi la doccia, vediamo cosa succede, quanto resisto.<br />Prude dappertutto ma, in piedi al sole, tengo duro. La pelle incomincia a tirare, sembra che un'equipe di chirurgi estetici sia freneticamente al lavoro su di me, capisco di quale prova di coraggio abbiano dato Berlusconi e Mike Bongiorno ed e' li che mi commuovo.</div><div>Dopo pochi minuti incomincia la mutazione vera e propria, sto diventando bianco! Le mutande (non avevo voglia di mettere il costume) sembrano di legno ed assumono una forma bizzarra, sembro un superdotato (finalmente!), penso di ricorrere piu' spesso a questo stratagemma:-)<br />I pochi passanti si fermano a guardarmi, non capisco se per la forma delle mutande o per il colore che ormai ho assunto, sembro una statua di sale.<br /></div><div></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5208424248968379074" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfsO_XnayihONGjuyd8hyFpNTm-J5DvLwVfFcAqW_H9H6ECjbE65UVYfLEUgR8-0RoSIOVFpUVU-AciDZnwtNDpJTKejvwLQDeM66n65hNf1Gg7L2E2TmkZvy7IWbxSSUPuGPjd3kXh_s/s400/Picture+001.jpg" border="0" /><br />..non sono ancora le sei di mattina quando entro a Petra, in giro non c'e' nessuno.<br />Percorro il canyon che da accesso alla citta' Nabatea, ai piedi di quei strapiombi mi sento insignificante, un omino che, senza chiedere permesso, ha la presunzione di poter visitare cotanta bellezza.<br />Regna il silenzio ed una piacevole frescura mattutina regala un ulteriore senso di pace, quasi mi vergogno di profanare tale splendore con la presunzione di poterlo intrappolare in una foto, quando scatto, l'eco del click della macchina fotografica si ripercuote lungo le pareti.. mi viene la pelle d'oca.<br /><div></div><br /><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5208424672662436466" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbhUwfjl5PHEIIga7YJ76eiMk2brW9L_zWNpQCG7MRZaxdX9JMFj312nKw_GD6vGJVAPyU2j-d6hWp3z3MJF_IfXjXQNxBAuMyxlKzLn2BEf4LhiwbMUDX_vaOkDSoxhrKCIvKe_T7cBk/s400/Picture+002.jpg" border="0" /><br /><div></div><div></div><div></div>Non provo nemmeno a descrivere quel che gli occhi, sbalorditi dallo stupore, hanno fatto fatica a vedere e la mente, limitata dal suo macchinoso lavoro, a concepire.<br /><div></div><br /><br /><div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5208425080177714562" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiN1qyP8b8xd1GUSNLc2aMTl3fzHzRayWrbf4qLQ22Rln4sulxh3ixB0eE79O2ZZ_gSXtu0R-WT4BSbdK-UArRaNE8fTd8g-nRsAv6c1eZRO-weFEzVyWKfpem1qcHy1qkdoGwoks_-rs/s400/Picture+004.jpg" border="0" /><br />..vi regalo qualche foto non potendo raccontare quel che il mio cuore oggi ha visto.<br /><br /></div><div><div><div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBMjQGV58IrPMxNoOOkau3md61gTgI1SevSmxIHk8oOW6rFbU074t9TACUSSz5I1FNPIiqDB9sOol8s77sq8RC0v1Q7eyhQlGKPvnJebEj3LEHUBo8Rxn43tjavN4leHjsDmSt9nSkPOw/s1600-h/Picture+005.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5208413509815887778" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBMjQGV58IrPMxNoOOkau3md61gTgI1SevSmxIHk8oOW6rFbU074t9TACUSSz5I1FNPIiqDB9sOol8s77sq8RC0v1Q7eyhQlGKPvnJebEj3LEHUBo8Rxn43tjavN4leHjsDmSt9nSkPOw/s400/Picture+005.jpg" border="0" /></a><br />..sulla via del ritorno, Petra non sembra piu' la stessa invasa dai turisti con ombrellino, si fa vedere ma non si rivela, la natura ha elaborati modi per proteggersi.</div><div>Camminando scalzo tra le pietre arroventate dal sole a picco, mi guardo i piedi bianchi di polvere e gonfi dal calore, all'orizzonte una nube di polvere fuoriesce da una tomba scavata nella roccia, un fuggi fuggi generale, ombrellini svolazzano dappertutto.<br />Mi avvicino pronto ad intervenire, di sicuro, a giudicare dallo scompiglio, dentro quella grotta si cela un drago molestato nel sonno! I giapponesi strillano come galline in procinto di essere strozzate, le guide giordane che li accompagnano scagliano pietre in direzione dell'ingresso.<br />Chiedo cosa ci sia dentro ma, nella concitazione generale e dalla fretta di spiegare non capisco niente, mi avvicino all'ingresso e lascio agli occhi il tempo di abituarsi alla penombra, poi un passo ancora verso l'interno. Nessun rumore.<br />Nell'angolo a sinistra due occhi grandi splendono come la luna piena, dopo pochi secondi, nel buio si staglia il bianco dei denti che solo il migliore amico dell'uomo ha. Mi inginocchio ed aspetto sussurrando qualche parola sottovoce.<br />Dopo pochi secondi ce ne usciamo uno in fianco all'altro, lei fiera e a testa alta come un leone, quasi orgogliosa di avere terrorizzato cosi' tanta gente.</div><div>..non so il suo nome ma e' lei la custode di Petra.</div><div>Seduto all'ombra mangio un pezzo di pane che divido con lei, poi mentre mi verso dell'acqua nel palmo della mano lei beve avidamente e si accoccola vicino a me.. mentre la guardo respirare beata nel sonno, mi viene in mente una frase pronunciata non mi ricordo piu' da chi:<br />"nessuno puo' dire di essere stato veramente amato se non ha mai posseduto un cane".</div><div> </div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizYttvI4tLgD6WBGbO4SmXjl8AMuOl-usdzuqhA5paMwg86P5LsNOuLdkdicMgAt363TSMDLYNoUU-ldjV0yGSJn9hXapwjMzLW7iPMMo3iUPWpWMq3ip7JIbVvSEr5BTsu3PTY3uhSMM/s1600-h/Picture+006.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5208413219158217922" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEizYttvI4tLgD6WBGbO4SmXjl8AMuOl-usdzuqhA5paMwg86P5LsNOuLdkdicMgAt363TSMDLYNoUU-ldjV0yGSJn9hXapwjMzLW7iPMMo3iUPWpWMq3ip7JIbVvSEr5BTsu3PTY3uhSMM/s400/Picture+006.jpg" border="0" /></a> <div> </div></div></div></div></div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-7092013286753749422008-06-02T01:00:00.000-07:002008-12-12T22:55:37.971-08:00GOLAN<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxSdE4pp3IFvm4D5mhiEaX6dpNMUxWrqfGVHwjucX7ViFug79s4PrQvkwHirob06XYRx0zXx1aC67RrtGUXnLzfojGQG1T_GhlHeLRgeFvtWweFnCA_g-g2Tx-IJCslUX8fTQ9Ez8bs-4/s1600-h/Picture+001.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5207308895099732818" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxSdE4pp3IFvm4D5mhiEaX6dpNMUxWrqfGVHwjucX7ViFug79s4PrQvkwHirob06XYRx0zXx1aC67RrtGUXnLzfojGQG1T_GhlHeLRgeFvtWweFnCA_g-g2Tx-IJCslUX8fTQ9Ez8bs-4/s400/Picture+001.jpg" border="0" /></a>Il Libano e' un paese grande quanto l'Abruzzo, popolato ovunque, bisogna inerpicarsi nelle montagne per trovare un po di pace ed aria pulita. Bcharre e' un paesino posto alla fine della meravigliosa valle di Qaddisha, sarebbe anonimo se non possedesse uno dei pochi impianti sciistici del Libano. Pochi invece sanno pero', che questo villaggio possiede una delle sole tre "foreste" di cedri che sono ormai rimaste in Libano. Ampia un paio di ettari, questa riserva ospita poco piu' di duecento esemplari di Cedro del Libano (lo stesso albero che compare nel vessillo nazionale) che una volta ricoprivano interamente il paese. L'esportazione di legname verso l'Egitto avvio' la fortuna dei Fenici ma diede inizio ad un lento ed inesorabile disboscamento fino a rendere il paese una unica successione di montagne spoglie.. Alcuni dei pochi esemplari rimasti hanno circa 2.000 anni, mentre accarezzo la corteccia di uno di questi giganti mi vengono i brividi pensando a quanta storia ha sopravvissuto.<br />Forse sotto questo albero ha giocato da bambino Gibran Kalil Gibran, la sua casa natale, e la sua tomba, sono' a pochi metri da qui. Poeta, scrittore e pittore contraddistinto da un umanita' oltre misura, le sue opere sono capaci di suscitare emozioni a chiunque le legga. Quando mori' nel 1931 negli Stati Uniti, aveva solo 48 anni, per l'occasione il giornale "The New York Sun" annuncio: "a prophet is dead".<br />Chiese di venire inumato nel suo paesino d'origine e lascio' tutti i diritti d'autore agli abitanti di Bcharre per opere di pubblico beneficio.<br /><br /><div align="center"><strong><em>Nessuno puo' rivelarvi nulla</em></strong></div><div align="center"><strong><em>se non cio' che già si trova in stato di dormiveglia</em></strong></div><div align="center"><strong><em>nell'albeggiare della nostra conoscenza.</em></strong></div><div align="center"><strong><em>L'insegnante che avanza nell'ombra del tempio, fra i suoi discepoli,</em></strong></div><div align="center"><strong><em>non trasmette la sua sapienza, ma piuttosto la sua fede e la sua amorevolezza.</em></strong></div><div align="center"><strong><em>Se è veramente saggio, non vi introdurrànella casa della sua sapienza,</em></strong></div><div align="center"><strong><em>ma vi accompagneràalla soglia della vostra mente.</em></strong></div><div align="center"><strong><em></em></strong> </div><div align="center"><a href="http://www.aurorablu.it/gibran/kg.htm"><strong><em>Kahlil Gibran</em></strong></a><strong><em> "Il profeta"</em></strong></div><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSJ2vyp3VfElj41nV5_H81vE5qR8id7TpVeu77AypV8Sq2n4N-sGV4B7oGYHXvtLuxXlK1e49UiB0Wmz61kUYGsxntitnQHGslntyXScwjE74V1wB-JqS65u9PV8Z4EWNUK2xVzym-aZs/s1600-h/Picture+002.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5207308113415684930" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSJ2vyp3VfElj41nV5_H81vE5qR8id7TpVeu77AypV8Sq2n4N-sGV4B7oGYHXvtLuxXlK1e49UiB0Wmz61kUYGsxntitnQHGslntyXScwjE74V1wB-JqS65u9PV8Z4EWNUK2xVzym-aZs/s400/Picture+002.jpg" border="0" /></a> Un'altra valle in Libano e' tristemente famosa, quella della Bekaa, fu qui che negli anni 80 durantre la guerra civile ebbero luogo gli scontri piu' feroci. Ora regna la pace.<br />Forse troppa pace. Nessun turista, dei pochi che si recano in Libano, visita il meraviglioso Templio di Baalbek nella Valle della Bekaa. Qui si trova la pietra piu' grande mai lavorata dalla mano dell'uomo, e' lunga 24 metri, si stima che pesi 1.000 tonnellate. E' stata poggiata con delicatezza e precisione alla base del Templio, nessuno ancora osa avanzare nessuna ipotesi su come possano avere fatto. Ma nessuno sa' di questa pietra, la gente ha paura recarsi fin qua, anche gli stessi libanesi.. e' territorio Hezbollah questo. E' da queste anguste valli, che somigliano piu' a canyon, che provengono i militanti della Resistenza Islamica. Forse e' stato l'essere nati in luoghi cosi' impervi che li ha dotati di caparbieta' e tenacia. Ma queste valli, rese impenetrabili dalla natura e difese con ardimento dai suoi abitanti, stanno diventando le loro stesse prigioni.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoxkWKkE65NqiJJkGGgDJW68b_criBiQS8TpsPdf-YKOLt9ffphTCpYk8Gskx82gb20kAqCdKa1-AGgxgJrTsjEDw4G9c1jnK7ipHu6lPrkJLbdsfZn3bgEUieE4TKM4ixCxVQCMytDRE/s1600-h/Picture+003.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5207307396156146482" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoxkWKkE65NqiJJkGGgDJW68b_criBiQS8TpsPdf-YKOLt9ffphTCpYk8Gskx82gb20kAqCdKa1-AGgxgJrTsjEDw4G9c1jnK7ipHu6lPrkJLbdsfZn3bgEUieE4TKM4ixCxVQCMytDRE/s400/Picture+003.jpg" border="0" /></a> Debbo ritornare in Siria per passare in Giordania, i confini con Israele sono chiusi da 40 anni.<br />Ma questa volta faccio le cose in regola: arrivato a Damasco mi reco al Ministero degli Interni e chiedo un permesso per visitare le Alture del Golan, mi interrogano sui motivi, vogliono 2 foto, dopo un ora parto a speron battuto con il permesso in tasca!</div><div>Punto a sud, l'altura del Golan e' una striscia collinosa larga da pochi metri a qualche chilometro che separa la Siria dall'Israele.</div><div>Al check point dell'ONU un sottufficiale indiano mi chiede i documenti, baffi arricciati all'insu' e turbante azzurro, mi sembra un uovo di Pasqua.</div><div>Mi affidano un militare che mi segua, la zona e' disabitata ma disseminata di mine.<br />Il paese che per primo si incontra e' Quenitra, se delle volute di fumo provenissero dalle macerie sembrerebbe che i combattimenti fossero finiti pochi minuti fa..</div><div>Ma il militare che mi accompagna mi spiega che per assurdo in questo paese non ci furono combattimenti. Eppure e' un unico cumulo di macerie..!</div><div>Quenitra e le Alture del Golan, in territorio siriano, vennero invasi nel 1967 durante la guerra dei sei giorni.</div><div>I 30.000 abitanti fecero appena in tempo a fuggire senza portarsi a presso neanche i vestiti, lasciando le loro case completamente arredate in mano agli israeliani.</div><div>Dopo poco tempo, a seguito delle pressioni esercitate su Israele dalle potenze straniere, la zona occupata dovette essere abbandonata. Da quel tempo e' sotto la sorveglianza dell'ONU e nessuno ci ha mai piu' messo piede.</div><div>Prima di ritirarsi entro i propri confini pero', gli israeliani depredarono le case di qualsiasi cosa: mobili, porte, finestre (compresi i telai), sanitari, rubinetti, davanzali.. perfino le piastrelle dei pavimenti ed i fili della corrente. Caricarono tutto su dei camion e vendettero la merce. Alla fine dello sciacallaggio entrarono in opera i bulldozzer che rasero al suolo ogni cosa, mentre l'ospedale, la chiesa ortodossa e le due moschee vennero trasformate in bersagli, dove gli israeliani, attraverso le mitragliatrici, sfogarono tutta la loro energia fino a renderli degli scheletri.</div><div>Pero' ..che bel lavoretto!</div><div>Mentre mi aggiro nella navata centrale della chiesa dai fori delle finestre entrano fasci di luce che rendono l'ambiente ancora piu' surreale, un fico nasce dal pavimento, parte dei suoi rami escono dalle finestre delle navate laterali. Una grossa lucertola si crogiola al sole dove una volta c'era l'altare, dalla cupola al posto del lampadario penzola un pezzo di filo spinato.. non so chi ce l'abbia messo. Mi giro verso l'uscita, una svastica e' dipinta sulla destra del foro del portone, sotto una frase in caratteri arabi. Chiedo la traduzione al militare siriano che mi aveva seguito in silenzio fino a quel momento, lui abbozza un sorriso tirato.. non serve tradurre.<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtbgnm_w0tmZmFu0PHoU5bHLMKgpdVYWSyl63SQVHoiyhNN9g2YU3hwYWflZ3KduRjpE90DJzTsVxs8-Zlep9LZBqnIW7_d-fxg72ncXSd2fEdUjgwy8BSbc3u7qXuIdKC36yo7VLC5BM/s1600-h/Picture+004.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5207306764795953954" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtbgnm_w0tmZmFu0PHoU5bHLMKgpdVYWSyl63SQVHoiyhNN9g2YU3hwYWflZ3KduRjpE90DJzTsVxs8-Zlep9LZBqnIW7_d-fxg72ncXSd2fEdUjgwy8BSbc3u7qXuIdKC36yo7VLC5BM/s400/Picture+004.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-27747910816176950582008-05-29T11:26:00.000-07:002008-12-12T22:55:38.488-08:00LIBANO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzqzc9GQ2lfgONeFJnj2ZiJspkEd_DExUDdPWgWbF8s50TGjOytxU0ba1qLgZwPW2s4iYpTP6iDc_0p2GxNn2z0esiWeUZQyMNq1KpUzHgfWAGnvvvgV3ldGvfeAnuP88BSe93u5iKIAo/s1600-h/Picture+001.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5205875295145870098" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzqzc9GQ2lfgONeFJnj2ZiJspkEd_DExUDdPWgWbF8s50TGjOytxU0ba1qLgZwPW2s4iYpTP6iDc_0p2GxNn2z0esiWeUZQyMNq1KpUzHgfWAGnvvvgV3ldGvfeAnuP88BSe93u5iKIAo/s400/Picture+001.jpg" border="0" /></a>Beirut e' blindata quando arrivo, autoblindi sfrecciano in tutte le direzioni, militari in tenuta antiguerriglia sono non piu' lontani di 50 metri uno dall'altro.. la citta' ne e' invasa.<br />Stanno eleggendo il capo del governo in queste ore, il Presidente della Repubblica invece e' stato eletto due giorni prima. Nonostante questo il clima non sembra teso, la gente e' nelle strade e tutto funziona alla normalita'.<br />Esco a fare due passi e vedere com'e', scatto qualche foto con cautela ma mi accorgo di dare nell'occhio. Sono nei pressi dell'American University quando vengo fermato da un militare che mi chiede i documenti. Mi chiede in oltre di visionare le videocamera e la macchina fotografica e.. chiaramente trova qualcosa che non va! Gli spiego che e' impossibile riprendere qualcosa a Beirut senza non riprendere un militare e che in ogni caso sono pronto a cancellare quello che non gli va. Niente da fare, devo seguirlo al comando!<br />Al comando di polizia mi interrogano, mi chiedono cose assurde, poi tra di loro parlano in arabo ma fatalita' le parole "processo" e "tribunale" le pronunciano in un chiaro inglese.<br />Rimango calmo ad aspettare quale sara' la sorte di un viaggiatore che ha fotografato il cingolo di un carro armato. Passano le ore. Nel tardo pomeriggio si fa avanti un graduato che mi dice che posso andarmene e poi aggiunge -vede, siamo costretti a tutelarci in questo modo, chi viene a Beirut la prima cosa che fotografa sono i militari. Di conseguenza l'immagine che il mondo ha di noi e' distorta, di un paese costantemente in guerra e pieno di terroristi-.<br />Capisco e avete ragione, gli rispondo, ma ve la prendete con me allora perche' e' piu' facile che prendersela con la CNN o la BBC?!?<br />Il tipo socchiude gli occhi e stringe la mascella prima di rispondermi: siamo stati gentili con lei, veda di esserlo anche lei con noi, non vorrei dover rivedere la mia decisione di lasciarla andare!<br />In effettti.. Esco che il sole sta scomparendo in mare, giusto in tempo per immortalare uno splendido tramonto, sono rimasto dentro quasi tutto il giorno.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXiKUqoSd_BPWDx_RiZiB7EDU-dsQwbBprNUUuql8793pWC4WUUwiX0Lv7aJUIeyRxaDH7ho4XAz8ICnlFzbRQ6ZefhLDOuDK1Rtsxam0cRTVSYuskvScFCpWuna7R6gChl_9EX1cgC9w/s1600-h/Picture+002.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5205875149116982018" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXiKUqoSd_BPWDx_RiZiB7EDU-dsQwbBprNUUuql8793pWC4WUUwiX0Lv7aJUIeyRxaDH7ho4XAz8ICnlFzbRQ6ZefhLDOuDK1Rtsxam0cRTVSYuskvScFCpWuna7R6gChl_9EX1cgC9w/s400/Picture+002.jpg" border="0" /></a> Come dappertutto, la strada che da Beirut porta a Sud e' piena di check point, non si riesce a fare 20 km di seguito senza essere fermati. All'ingresso della citta' di Sidone vengo fermato per l'ennesima volta. Il militare mi dice che non posso proseguire oltre senza una scorta. Questa scena l'ho gia' vissuta qualche anno fa in Cecenia, ora ho un M32 puntato addosso, a quel tempo avevo un AK47. Lo guardo e poi sbotto: ok, quanti soldi vuoi?</div><div>Neanche uno! E mi spiega le nuove normative entrate in vigore di conseguenza agli scontri di 2 settimane fa: venivano usate delle moto per fare gli attentati e poi dileguarsi facilmente nel traffico, ora niente piu' moto nei centri abitati! Ok, dico che prendo una strada alternativa ed evito il paese. Sarebbe una bella idea mi risponde il soldato ma di strade non ce ne sono, la citta' e stretta tra le montagne ed il mare. Ok, come devo fare per avere una scorta? Mi dice di andare al comando di Beirut, pago 20 euro e dopo 2 giorni avro' il permesso. Non posso perdere cosi' troppo tempo! Mentre penso il dafarsi sono seduto sul ciglio della strada a fumare e penso: certo che in questo paese non e' mica facile la vita! Considerazione idiota.. Io tra qualche giorno me ne vado da qui, e' per loro che rimangono che la vita e'dura. Un carro attrezzi si ferma poco lontano a controllare le gomme.. mi viene un idea! La spiego al comando del check point, il comandante mi guarda incredulo ma poi accetta. Carico la moto sul carro attrezzi ed attraverso la citta', idem il giorno dopo al ritorno.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSrYvXQBU-4aTurgcDAtQ5J5g5Lf95bdw4UScFqK5BoR_5yjV-4KXsi5IozDEqgnSRDhcmeKyY-bnv4r-Cb08bMsGhqTveOie7bqSvMN_vckMuilw5QJCY5eX_oFoo3cY5mGCTUxP4F5E/s1600-h/DSC00393.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5205874947253519090" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSrYvXQBU-4aTurgcDAtQ5J5g5Lf95bdw4UScFqK5BoR_5yjV-4KXsi5IozDEqgnSRDhcmeKyY-bnv4r-Cb08bMsGhqTveOie7bqSvMN_vckMuilw5QJCY5eX_oFoo3cY5mGCTUxP4F5E/s400/DSC00393.JPG" border="0" /></a> La citta' di Tiro al tempo dei Fenici era cosi' importante che il Mediterraneo veniva chiamato Mare di Tiro. Ora e' una citta' sonnolenta incastrata senza sbocchi al sud del Libano, a pochi km dalla frontiera chiusa con Israele, sembra destinata a sparire in un modo o in un altro. Invece il paesaggio e' splendido con le montagne ad ovest e gli agrumeti e le piantagioni di banane che digradano dolcemente verso il turchese del mare. Visito le antiche vestigia, e' rimasto ben poco, la guerra non ha risparmiato neanche quelle.. Mi sposto verso l'interno, il Castello di Beaufort e' a 30 km, e' stato l'ultima roccaforte degli israeliani prima che venissero definitivamente respinti entro il loro confine nel maggio del 2000. L'Israele ha invaso il Libano solo che 7 volte, ma l'ultima volta gli e' costata cara, a fronteggiare il popolo eletto c'erano gli Hezbollah. Fu in quell'occasione che gli Hezbollah da terroristi diventarono di colpo una specie di eroi nazionali. Visito il castello, anche qui e' rimasto poco da vedere.. Nonostante le richieste del governo libanese di rispettare quel sito storico gia' pesantemente danneggiato, gli israeliani, per cancellare le tracce della loro occupazione, lo hanno fatto saltare in aria prima di ritirarsi.. 2.500 anni di storia anadati in fumo. Sembra non ci sia nessuno in giro, solo la bandiera della Resistenza Islamica che sventola da quel che resta del torrione, scatto qualche foto e risalgo in sella.</div><div>Al paese sottostante al castello una macchina e' di traverso sulla strada, mi fermo, dallo specchietto vedo una mercedes verde che mi chiude la via da dietro. Due uomini scendono, uno di loro ha una trasmittente in mano, l'altro invece una trasmittente ..ma di proiettili.</div><div>Sono Hezbollah, letteralmente "il partito di Dio".</div><div>"welcome in Palestina" mi dice il piu' grosso dei due, che fai di bello da queste parti?</div><div>Sono disarmato, in tutti i sensi, non oso immaginare un altro interrogatorio.. non ne ho proprio voglia! Invece la voglia me la faccio venire. La prassi questa volta e' meno formale: niente strette di mano, si risolve tutto in una mezz'ora e si suggella la cosa con un bicchiere di te bollente.</div><div>Quando aprono il bagagliaio per estrarre il thermos del te', all'interno scorgo un arsenale!</div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-42533437990857509302008-05-26T01:45:00.001-07:002008-12-12T22:55:38.919-08:00MAALULA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij9X-jtZcxG2AycRhAYa2OZgLotAm42gvxtmbaU1m_4mqcucIvahGtSvRa95-5yHty81PTBK1i28Ej0UcYP076bvVK9NET7YFrH7pAeoUrlKmnF52a_IRTilpRgfZMg4ws52jr8BlBvFA/s1600-h/crack.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5204605793007485666" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEij9X-jtZcxG2AycRhAYa2OZgLotAm42gvxtmbaU1m_4mqcucIvahGtSvRa95-5yHty81PTBK1i28Ej0UcYP076bvVK9NET7YFrH7pAeoUrlKmnF52a_IRTilpRgfZMg4ws52jr8BlBvFA/s400/crack.JPG" border="0" /></a>Lascio Hama con la curiosita' di sapere che cosa successe nel 1982, lungo la strada raccolgo altre informazioni un signore mi conferma che i morti furono ben 25.000!!! -..era necessario- aggiunge, niente di piu'. Non oso commentare..<br />Situato sulla propaggine piu' a Nord della catena dell'Antilibano a cavallo del passo di Homs, questo castello conosciuto come Krak dei Cavalieri e' una favola! Quando si scollina arrivando da Nord, appare all'improvviso e fa fermare il respiro. Un certo Thomas Edward Lawrence (conosciuto meglio come Lawrence d'Arabia) che da queste parti ci bazzico' un bel po' lo defini' semplicemente il piu' bel castello del mondo. Costruito dai Cavalieri Ospitalieri era progettato per ospitare 2.000 persone, non fu' mai espugnato.<br />Mentre mi aggiro tra le grandi volte immagino i Crociati (miscuglio di pellegrini, mercanti, mercenari, avanzi di galera e chi piu' ne ha piu' ne metta) seduti a banchettare nel refettorio lungo ben 120 metri! Arrivati qui a seminare morte in nome di Dio, un cronista del tempo racconta: il 12 dicembre 1.098, sotto la guida di Raimondo di Tolosa, venne attaccata la citta' di Ma'arat an-Nu'aman. Venne massacrata l'intera popolazione adulta. I crociati, ridotti alla fame e stremati dalle continue battaglie, non avendo trovato nella citta' fortificata le provviste sperate fecero bollire i pagani adulti su dei pentoloni. Poi impalarono i bambini e li mangiarono dopo averli cotti sulla graticola.. Sono passati quasi 10 secoli ma, sempre nome di Dio, ancora si combatte e si muore in queste zone..<br /><br />QUANDO LA SMETTERETE DI ROMPERE I COGLIONI O VOI CREDENTI?!?<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-sC6b4f39XXqIxNnnj0aqyrHa9U4-qZX-r-I0e1O-5HFStfG-7bN7emiYmAQrhDMvKTe-FCi3iValquK37sd2_CgPwTMZMB2R-jcEJ1Gm3xuzowqJpgL-AE7y7PdH3RXm_G1BFPVpvHs/s1600-h/palmira.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5204605582554088146" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-sC6b4f39XXqIxNnnj0aqyrHa9U4-qZX-r-I0e1O-5HFStfG-7bN7emiYmAQrhDMvKTe-FCi3iValquK37sd2_CgPwTMZMB2R-jcEJ1Gm3xuzowqJpgL-AE7y7PdH3RXm_G1BFPVpvHs/s400/palmira.jpg" border="0" /></a> Scendo dalle ventilate colline e mi dirigo ad est, la prossima meta e' Palmira.</div><div>Mentre attraverso l'arido deserto siriano nuvole di polvere mulinano verso l'alto, il paesaggio e' lunare, all'ingresso del paese un cartello indica sulla destra IRAQ 150 KM. La tentazione di fare un salto a Bagdad e' forte, e mentre scrivo queste righe non mi e' ancora passata del tutto!<br />Sono sincero, da 40 giorni non faccio altro che visitare scavi arecheologici, comincio ad esserne sazio; dopo un ora tutto mi sembra un unico mucchio di pietroni insignificanti.. Nonostante questo Palmira riesce a darti la sensazione di vivere veramente in un altra epoca mentre passeggio sotto il colonnato, estesa su di una superficie di 50 ettari la citta' si puo' considerare "quasi integra". Riscoperta recentemente, la sabbia del deserto l'ha preservata nel tempo.</div><div>Mi aggiro tra le rovine per circa tre ore poi, il caldo e la curiosita' di visitare un altro posto speciale prendono il sopravvento. Me ne vado, Maalula mi aspetta!<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSafh-3zccA8TgnbCXPGmrWVjW3Hhi06wqyID0pZ24tyk9kHw01laqP4SH5JH_PRk7NpvUgPS2vzUqwIKyVZu88nI90obIzeMGdGxtzrHvXDRXPQJOLEwNXoqoA9cpVjOK2DDUgfwpOy8/s1600-h/maalula.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5204605363510756034" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSafh-3zccA8TgnbCXPGmrWVjW3Hhi06wqyID0pZ24tyk9kHw01laqP4SH5JH_PRk7NpvUgPS2vzUqwIKyVZu88nI90obIzeMGdGxtzrHvXDRXPQJOLEwNXoqoA9cpVjOK2DDUgfwpOy8/s400/maalula.jpg" border="0" /></a> 60 chilometri a Nord di Damasco, aggrappato come un pipistrello alle pendici di una montagna, Maalula esiste da 3.000 anni.</div><div>A prima vista non c'e' niente di interessante in questo paese di 5.000 abitanti, ma poi, passeggiando tra le vie cittadine ci si accorge che due torri a base quadrata svettano al di sopra dei tetti delle case. Non sono minareti, sopra di essi campeggia una croce, sono i campanili dei Monasteri di San Giorgio e Santa Tecla. Fin qui ancora niente di cosi' strano, al contrario di quanto si pensa, sono molte le comunita' cristiane nei paesi islamici che convivono pacificamente da secoli. E' strano, mentre visito le due chiese dopo essermi tolto gli stivali da moto, vedere le iscrizioni in arabo sotto un mosaico della Madonna con il bambino. Ma quello che in questo paesino e' veramente sorprendente e' che qui si parla ancora l'aramaico, la lingua di Cristo, una delle lingue piu' antiche ancora parlate al mondo. E' questo che mi ha spinto fino a qui, ho curiosita' di sentire come suona quella lingua. So che l'impresa non sara' facile. Di conseguenza alla loro fede le ragazze qui non hanno il capo od il volto coperto e sono meno condizionate, parlare con un uomo non rappresenta un problema, decido di chiedere informazione ad una di loro. Incontro una ragazza disponibile e simpatica, stabiliamo un primo contatto in anglovenetosirianaramaico.. una comica! I passanti si fermano a guardare il pazzo arrivato in moto che gesticola in aria e fa smorfie grottesche, mi giro ed una cerchia di persone divertite si e' formata attorno, mi viene voglia di raccogliere delle offerte per lo spettacolo. Decide di accompagnarmi al centro culturale del paese, li trovero' chi mi sapra' aiutare. La ad accogliermi c'e' Hanan, 26 anni, carinissima e parla inglese. Mi racconta che solo il 70% dei 5.000 abitante e' di fede cristiana ortodossa di rito greco, siamo le uniche 3.500 persone al mondo rimaste a parlare l'aramaico. Le chiedo di pronunciare qualche frase in quella lingua, lei recita il Padre Nostro per me. Non sono credente e devoto a nessun culto, credo in me stesso (anche se delle volte non so se ne sono il mandante) e nelle mie limitate possibilita', ma non posso nascondere che avevo la pelle d'oca. Mentre ascolto il suono di quella lingua, commistura di arabo ed ebraico, il sibilo di quelle sillabe pronunciate per lo piu' con la gola mi regala una strana emozione.. mi sento proiettato indietro nel tempo, forse uno degli ultimi tesimoni di questa cultura.</div><div>Le chiedo un ultimo favore; pui scrivere sulla mia moto il mio nome in Aramaico?</div><div>Lei sorride a questa strana richiesta ma accetta volentieri. Le scrivo il mio nome su di un pezzo di carta e mentre lo scrive lo pronuncia a bassa voce, detto da lei sembra quasi irriconoscibile, ma non finisce neanche di scrivere che si volta e mi guarda. -si, lo so- le dico io, prima che possa formulare la domanda -il mio nome proviene dalla tua lingua e significa "colui che ascolta ed ubbidisce a Dio".- Mai mi si potrebbe aver dato un nome cosi' paradossale!</div><div>Ora, nascosto tra la polvere, oltre che in Greco, Armeno, Cirillico, Mongolo, Georgiano e Arabo, sulla mia moto c'e' il mio nome scritto anche in Aramaico.. chissa' se, come e' capitato per le altre lingue, incontrero' qualcuno lungo il mio cammino che lo sapra' leggere.</div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-3797872983154169032008-05-24T11:03:00.000-07:002008-12-12T22:55:39.400-08:00SIRIA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw9THevSW92rmLXI2iD6nJrVSQYLtUhXeocvQ_QGjB5liqBXxW53Xdbfl0NFrw8f7ol7rARAXnQb1xmQzcJXxTlsDce9rO-T5M0xcQEXkrx9zpzZjXiURnZfZyz_eeAP8SYshVHnq2NRY/s1600-h/Urfa.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5204007671566877362" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw9THevSW92rmLXI2iD6nJrVSQYLtUhXeocvQ_QGjB5liqBXxW53Xdbfl0NFrw8f7ol7rARAXnQb1xmQzcJXxTlsDce9rO-T5M0xcQEXkrx9zpzZjXiURnZfZyz_eeAP8SYshVHnq2NRY/s400/Urfa.jpg" border="0" /></a>Sono le 4 del pomeriggio quando lascio la frontiera turco-siriana di Urfa, il termometro segna 38 gradi all'ombra.<br />I 250 km che mi separano da Aleppo sono un tormento di calura e vento torrido, arrivo in citta' che e' quasi buio. Lo smog e l'aria calda creano una miscela irrespirabile, c'e' un traffico tremendo, sembra di essere a Bombay. Ma la cosa che mi rattrista di piu' e' il vedere le molte donne completamente a volto coperto dal burka, e' una cosa che mi fa soffrire.<br />Vengo letteralmente assalito dalla folla, sembra non abbiano mai visto un motociclista. Un tassista mi trae in salvo e mi dice di condurmi in un posto tranquillo, lo seguo, qualsiasi posto sara' sicuramente piu' tanquillo di questo. Attraverso il suq con la moto, il tassista mi precede suonando all'impazzata, la ressa di gente sembra non curarsi di noi due. La locanda dove mi porta e' un idillio, e' nascosta in un dedalo di vie, come d'incanto il caos svanisce e le spesse mura regalano una piacevole frescura. Domani pensero' a come uscirne.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghZb5-AAxr3zuE966sxS4I_T10P8KdUNs_BV8wmOTp2M2XfdghljxdWp0VkDmeLfPzk-IS1KHCS_gpPSEr-G6pUAgpYjTFnTdFW22Noxh_HYHOYSy2ACSx_N2ZXdSvwvvI9FViR587HVw/s1600-h/Aleppo.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5204007413868839586" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghZb5-AAxr3zuE966sxS4I_T10P8KdUNs_BV8wmOTp2M2XfdghljxdWp0VkDmeLfPzk-IS1KHCS_gpPSEr-G6pUAgpYjTFnTdFW22Noxh_HYHOYSy2ACSx_N2ZXdSvwvvI9FViR587HVw/s400/Aleppo.jpg" border="0" /></a>Sono seduto su un bar di fronte la Cittadella, i passanti mi guardano e sorridono..</div><div>Un giovane chiede di sedersi al mio tavolo, acconsento, si siede al mio fianco. E' alto, ben curato, lineamenti delicati, bello.</div><div>A conversazione avviata il ragazzo mi prende la mano delicatamente, lo guardo..</div><div>Lui mi chiede -lo sei anche tu?-.</div><div>Mio dio, cosa ti ha fatto pensare che sia gay? -Gli orecchini- mi risponde lui.<br />Rimango senza parole, ecco perche' i passanti sorridevano!<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB5yFtI9X64L_vIUcxIEko3e7TCDeSxCcweVdj2ALy2Vbz0zyCCz2Jl25NuDMz4n2txNEwbEcuh43oEU7VZ6RyTk27PYGBZ0hMcwt1AtCPggn5A9NvJkqQ4-pObBduGODLTcOaeTBvVDU/s1600-h/Hama.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5204007134695965330" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB5yFtI9X64L_vIUcxIEko3e7TCDeSxCcweVdj2ALy2Vbz0zyCCz2Jl25NuDMz4n2txNEwbEcuh43oEU7VZ6RyTk27PYGBZ0hMcwt1AtCPggn5A9NvJkqQ4-pObBduGODLTcOaeTBvVDU/s400/Hama.jpg" border="0" /></a> Lascio Aleppo e mi dirigo a sud, Hama e' lungo la strada che porta al Crack dei Cavalieri.</div><div>Il fiume Oronte che attraversa la citta' ormai e' quasi asciutto e le gigantesche ruote che servivano a rifornire d'acqua la citta' ora sono ferme. Alcune di esse sono alte 20 metri, completamente di legno, vecchie come il tempo. Quello che mi incuriosisce pero' di questa citta' e che nel 1982 fu completamente rasa al suolo dall'aviazione siriana, si dice che siano state 8.000 le vittime. Il motivo non lo conosce nessuno, ma in questa citta' aveva sede un partito islamico a quei tempi considerato fuori legge. Chiedo alla gente, nessuna risposta..<br />Un ragazzo di 20 anni mi dice che nel 1982 non era ancora nato, si dispiace, non sa aiutarmi.<br />Prorpio ora, mentre scrivo queste righe, un giornalista mi sta intervistando, colgo l'occasione di chiederlo anche a lui. Adnan, quarant'anni, fa mente locale, dopo alcuni secondi mi risponde: mi dispiace, non so niente, a quei tempi lavoravo all'estero.</div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-58157658938112368442008-05-21T12:13:00.000-07:002008-12-12T22:55:39.743-08:00KURDISTAHN<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAx6_0_LUeVcSJ1v3uORxRZ9n3kCJA7IWSbrX8FSXavipC34rPKcSMOktdYPGCCOa9U1pddaDsfjHIEKRMqgOUlM92WhuDHsjZL9XKciPOyR3RMxAMLF1qjjDdXiD7jdXPiJhdqIJJdjo/s1600-h/Resim+002.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202912123379137394" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAx6_0_LUeVcSJ1v3uORxRZ9n3kCJA7IWSbrX8FSXavipC34rPKcSMOktdYPGCCOa9U1pddaDsfjHIEKRMqgOUlM92WhuDHsjZL9XKciPOyR3RMxAMLF1qjjDdXiD7jdXPiJhdqIJJdjo/s400/Resim+002.jpg" border="0" /></a>Mi spingo sempre piu' ad est a cercare il confine con la Siria.<br />Sono sul sud-est della Turchia, anche se non lo sai, i posti di blocco con i militari in tenuta antisommossa fanno ben capire che si e' entrati in quella regione geografica denominata Kurdistahn. Ma solo all'estero, in Turchia la parola Kurdistahn non esiste.<br />Come non esiste la lingua curda anche se parlata da milioni di persone, fino a qualche anno fa era adirittura proibito parlarla.. quasi niente viene riconosciuto a questo popolo antico come la terra che abita. Una frase pronunciata da Ataturk viene insegnata quasi fin dai primi giorni nelle scuole: sono fiero di essere turco! Frase sicuramente di un certo valore e con un significato storico, ma pronunciata in questa zona suona come un pugno nello stomaco.<br />Una regione vasta come mezza Italia, 20.000.000 milioni sono i Curdi, e molti di loro vivono qui, quelli che mancano sono stati sterminati o emigrati altrove.<br />Il paesaggio e' aspro, montuoso, quasi impenetrabile ma ricco di scorci. Fiumi che scendono copiosamente verso valle le cui sponde sono ricoperte da oleandri in fiore, si puo' benissimo dire che tutto rispecchia perfettamente l'identita' di questo popolo.<br />Sto facendo il bagno su un affluente dell'Eufrate, sotto il gıgantesco ponte di Cendere, quando scorgo un paesino appena visibile aggrappato sul fianco di una montagna.. il tempo di asciugarmi e vado a dare un'occhiata.<br />Il paesino conta poco piu' di sessanta abitanti ed uno di loro, Mustafa', mi viene incontro.<br />Parla un buon inglese, mi offre del te e mi chiede se mi sono perso, sono rari i turısti che si siıngono fin qua.<br />La conversazione sta scorrendo lenta all'ombra di un enorme gelso di more bianche quando una campanella trilla. Che é? -chiedo io- E' fnito l'intervallo, la lezione ricomincia, mi dice Mustafa'.<br />Un idea mi guizza in testa: posso visitare la scuola? Lui mi guarda un po' perplesso -chiedo al maestro, se a lui va bene affare fatto-,<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiosIDAl306B1eF4KQNOMLF6GC0h_D5lxCxPuj2vOJW0f6FPvUbXE3eIrztRot5hG164IkgfWcBFP8GoJMP8n6XqK-2yJg6pjcwYJx48RJa8M03m_veKWw3QIM_ZGaxsToWUZDFVsr1Ntc/s1600-h/Resim+004.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202911925810641762" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiosIDAl306B1eF4KQNOMLF6GC0h_D5lxCxPuj2vOJW0f6FPvUbXE3eIrztRot5hG164IkgfWcBFP8GoJMP8n6XqK-2yJg6pjcwYJx48RJa8M03m_veKWw3QIM_ZGaxsToWUZDFVsr1Ntc/s400/Resim+004.jpg" border="0" /></a>La scuola é un edificio di pietra, due aule ma solo una occupata, una gıgantografia di Ataturk troneggia da sopra la lavagna. E' una classe mista, i 29 ragazzi (quasi la meta' della popolazione del paese) sono di 5 classi diverse.. ricordi lontani mi affiorano alla mente.</div><div>Murat, il maestro, é un ragazzo sui trent'anni. Curato, la camicia é ben stirata ed i polsini slacciati, pettinatura scompigliata.. viene da Bursa, 1.600 km ad ovest.</div><div>Mi chiede di dire qualcosa, i bambini mi guardano come se venissi da Marte, tra una frase e l'altra lascio il tempo a Mustafa' di tradurre quel che dico. Traduce in curdo, Murat mostra disappunto, dice che su quella scuola si insegna il turco ma Mustafa' afferma che é la loro lingua madre ed i bambini capiscono meglio.</div><div>"Vengo da Venezia, quella citta' sull'acqua dove non ci sono strade e tutti vanno in barca."</div><div>Brusio generale, da dove scappa fuori questo?!? Poi Fatima (7 anni) alza la mano per parlare e dice di avere visto qualcosa del genere per televisione.</div><div>"Sono qui per visitare il vostro paese" ..ah!</div><div>"Il mio paese non é molto diverso dal vostro, é piccolissimo ed anch'io a scuola ci andavo a piedi.. eravamo solo 11 bambini, 5 classi in una sola aula." ..sorridono.</div><div>"..ed io ero proprio come voi, anche se a scuola si insegnava l'italiano, io parlavo la mia lingua, il veneto!" Mustafa' si sorprende nel tradurre le mie parole ed i bambini mi guardano sempre piu' perplessi. Murat che non parla curdo, ma lo capisce, mi mette una mano sull'avambraccio come a volermi fermare, io lo guardo con sincerita' come a dire: non ci riuscirai mai.<br />Poi gurado Mustafa' come per dirgli tu continua a tradurre in ogni caso, lui mi fa cenno di si con gli occhi.<br />"Io pero' vi dico di non fare come me ma di imparare volentieri il turco, il curdo ve lo insegnera' la vostra famıglia a casa, sarete cosi' padroni di due lingue. Ricordatevi che un uomo che parla due lingue vale per due uomini." ..silenzio.</div><div>"Se farete cosi' il vostro maestro Murat sara' contento perché fatichera' meno, voi imparerete meglio, e come ricompensa potrete pronunciare ad alta voce ogni volta che volete: sono fiero di essere curdo!"</div><div>Sbigottimento generale.. Murat si appoggia con una mano sulla cattedra, é sbiancato.</div><div>"Allora la vogliamo pronunciare questa frase?"</div><div>Si, si, si e poi tutti in coro: SONO FIERO DI ESSERE CURDO!</div><div>Un silenzio di tomba cala sulla classe quando l'eco di quelle parole svanisce, non credo fossero abituati a sentire quella frase pronunciata a cosi' alta voce.</div><div>Un timido applauso si leva oltre le grate delle finestre, la rimanenza del paese era fuori ad ascoltare quell'uomo venuto dalla citta' sull'acqua.</div><div> </div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeHI5ySFmyn9nytOKw9Wi7Tmhp3Qftiyyvvzfg6bVKPpA19EoLvhLk413xkfQf5KkkfcOJe4fIJmfHR_ax_lNMf0Hri7wPSnpSXp5avSrJ3xH0tDxzbLSUCYEKRifm6HeD6bykBBfkklg/s1600-h/Resim+006.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202911784076720978" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeHI5ySFmyn9nytOKw9Wi7Tmhp3Qftiyyvvzfg6bVKPpA19EoLvhLk413xkfQf5KkkfcOJe4fIJmfHR_ax_lNMf0Hri7wPSnpSXp5avSrJ3xH0tDxzbLSUCYEKRifm6HeD6bykBBfkklg/s400/Resim+006.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-80619224350625977872008-05-20T10:52:00.000-07:002008-12-12T22:55:40.181-08:00KONIA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpL-j8kOmevzH543ZCklZ4HUFfDSAmKrq_V0S3NzbJ0BrpWjNsVQEmj4Y9CVVv9GOxH2unC9PuDg4eJSn0f3Gh48EynVGpRoajlwZVvao2B3DughxzcaYQpZyCd0yr4QdhesqEzaSvWHw/s1600-h/minareto.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202522707284343618" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpL-j8kOmevzH543ZCklZ4HUFfDSAmKrq_V0S3NzbJ0BrpWjNsVQEmj4Y9CVVv9GOxH2unC9PuDg4eJSn0f3Gh48EynVGpRoajlwZVvao2B3DughxzcaYQpZyCd0yr4QdhesqEzaSvWHw/s400/minareto.jpg" border="0" /></a>Una citta' mi spinge ad abbandonare la costa ed inerpicarmi sull'altipiano Anatolico, Konia.<br />Patria di Celaleddin Rumi, uno dei piu' grandi filosofi e mistici del mondo, meglio conosciuto come Mevlana: nostra guida.<br />Nato nell'odierno Afghanistahn, la sua famiglia riusci' a fuggire prima che avvenisse l'invasione mongola trovando riparo in questa citta'.<br />Studio' teologia islamica ad Aleppo e Damasco prima di ıncominciare ad avere i primi seri dubbi sulle religioni monoteiste, dopodiche' una nutrita schiera di seguaci gli si fece attorno, erano i Sufi, i famosi dervisci rotanti. La danza chiamata Sema, praticata ancora oggi, consiste nel girare attorno se stessi con braccio rivolto verso l'alto ed uno verso terra in maniera di stabilire un ponte tra il divino ed il terreno. Ruotando su se stessi e tra di loro, i Sufi imitano il movimento dei pianeti e raggiungono lo stato di estasi incontrando la verita' e la perfezione spirituale.<br />La religione islamica si comporto' con Mevlana nello stesso modo che la chiesa tratto' San Francesco, tra l'altro suo contemporaneo; prima lo derisero poi, visto che la sua popolarita' non accennava a diminuire, lo tacciarono di eretismo e cercarono di metterlo al bando, ma anche questo non servi'. Se non riesci a battere un nemico tanto vale farselo amico.<br />Inglobarono tutta la confraternita nell'islamismo assoggettandola alle sue regole e bella che fatta!<br />Ecco alcuni stralci della preghiera salmodiata durante la danza dei Sufi;<br /><br />"Vieni! Chiunque tu possa essere, vieni!<br />Pagano, idolatra o adoratore del fuoco, vieni!<br />Anche se hai infranto i tuoi giuramenti 100 volte, vieni!<br />Vieni cosi' come sei!<br />Non sono giudeo, ne cristiano, ne ghebro o musulmano!<br />Ne orientale ne occidentale..<br />Non di persia o Babilonia, ne del Koroshon io sono!<br />..il mio luogo é l'Oltrespazio, il mio Segno é il senza Segno..<br />Uno cerco, Uno conosco, Uno canto, Uno contemplo!<br />..dopo la morte, non cercate la tomba sulla mia terra:<br />nel petto degli uomini liberi é il mio sepolcro."<br /><br />..che ne dite, tosto il personaggio, eh?!?<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhufg0X9JRZo96z1PYbOwTlMkwAHr5To_ax3RUDPqouuvag4UE5IOp1BYZCsl4Rr9B-DbM2vALCisan5bW-kkcSRs2gHXp_g_CBaunGUg_-xHuUvDmdYQhpjx2nI3huo4I187blVFFofiI/s1600-h/konia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202522535485651762" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhufg0X9JRZo96z1PYbOwTlMkwAHr5To_ax3RUDPqouuvag4UE5IOp1BYZCsl4Rr9B-DbM2vALCisan5bW-kkcSRs2gHXp_g_CBaunGUg_-xHuUvDmdYQhpjx2nI3huo4I187blVFFofiI/s400/konia.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-62510534723469789452008-05-19T12:58:00.000-07:002008-12-12T22:55:40.896-08:00PERGAMO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWArcJyhGH4oi5hHUDkaBFM2BK4N39Ir76FB0dFgUuOAJHA78hWcqoUE1pGIImFcfo-NoPaMXzEznXkotnlYQe5PxDV9aOL8P80v4kM9qIvGxT3JIq_K1r_iW-yiNFt9aHu0q5m9X8z_g/s1600-h/Resim+003.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202181751305550626" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWArcJyhGH4oi5hHUDkaBFM2BK4N39Ir76FB0dFgUuOAJHA78hWcqoUE1pGIImFcfo-NoPaMXzEznXkotnlYQe5PxDV9aOL8P80v4kM9qIvGxT3JIq_K1r_iW-yiNFt9aHu0q5m9X8z_g/s400/Resim+003.jpg" border="0" /></a>..dopo tre giorni lascio Istanbul, vado alla scoperta di qualcos'altro; Troia.<br />Lungo la strada una fila interminabile di autobus con enormi scritte TROIA sul cristallo anteriore indicano chiaramente che non saro' l'unico visitatore.. Cambio idea, non ne posso piu' delle comitive, punto su Pergamo!<br />Arrivo quasi al tramonto, la trovo deserta e illumınata d'oro, é stupenda!<br />Le poche colonne che sostengono quel che rimane del timpano del Tempio di Traiano sono di un marmo dal bianco abbacinante, un enorme gelso é nato dove una volta giaceva la biblioteca.<br />Doveva essere stupenda.. Oltre 200.000 volumi, tanto da fare invidia a quella di Alessandria.<br />Gli egizi, temendo che Pergamo potesse attirare gli studiosi, sospesero l'esportazıone del papiro.<br />Pergamo non aveva su cosa scrivere.<br />Fu per questo che Eumene, il re di allora, mise al lavoro i propri scienzıati imponendo loro di trovare un alternativa al papiro. Ricavata dopo una lunga lavorazione delle pelli animali, ricavarono un supporto su cui scrivere, la pergamena appunto. Pergamo aveva vinto.<br />Indistruttibile, non brucia, resiste piu' a lungo del papiro e non stanca gli occhi a leggerla.<br />Invenzione grandiosa da indurre due delle piu' grandi religioni monoteiste a scrivere il loro primo testo sacro su di essa; il Corano e la Bibbia.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj65q0xBT-UsJWncLePqe17iq-pwDoK8t-5a8h6J4P8jaiwFG0uNRwB3LHLU9lJG0EO6Psv4yD-fVGUBubkogkwGA_DlV50TTURKFXS7SMTaWLmPQ5LiUsHNMBOY2Qpsp1iH7-rQ-q5zCE/s1600-h/Resim+002.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202181523672283922" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj65q0xBT-UsJWncLePqe17iq-pwDoK8t-5a8h6J4P8jaiwFG0uNRwB3LHLU9lJG0EO6Psv4yD-fVGUBubkogkwGA_DlV50TTURKFXS7SMTaWLmPQ5LiUsHNMBOY2Qpsp1iH7-rQ-q5zCE/s400/Resim+002.jpg" border="0" /></a> 700 chilometri separano Pergamo da Konia ma passano quasi in un baleno mentre percorro in direzione est l'Altopiano Anatolico. Una tepida brezza ed il colore del grano sui campi indicano chiaramente che l'estate é ormai giunta. Ad un tratto pero' il grano lascia posto ad appezzamenti colorati, viola e bianchi, mi fermo a dare un occhiata. Mentre mi avvicino capisco che si tratta di fiori ma non realizzo subito quali, quando sono a pochi passi rimango folgorato, un campo enorme di Papaver Somnifer ..oppio!</div><div>Mi guardo in giro trafelato, non capisco se ho scoperto una cosa che non dovevo scoprire.. pero' mi pare strano, in fondo non ho faticato molto a trovarlo, magari viene coltivato legalmente.</div><div>Mentre scatto alcune foto un rumore si avvicina, é un trattore. Quando accosta, il contadino che é al volante ha gli occhi grandi e lucidi come quelli di un bue, non capisco fino a che punto sia produttore e consumatore.<br /></div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRZJ-cUvTNx3OvvtiJNkA1EA-0FrGPF_cSCS_owQV73HZV4p7U_maTIzy6INAOiCx4Oh3KAaVGHIk8ElomQz5uTAAhqmpcZUg7pSDb0fX1r8Qg2Tb5-SH_mE7GBJYUUM9kumzhD3dNF5M/s1600-h/Resim+001.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5202181257384311554" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRZJ-cUvTNx3OvvtiJNkA1EA-0FrGPF_cSCS_owQV73HZV4p7U_maTIzy6INAOiCx4Oh3KAaVGHIk8ElomQz5uTAAhqmpcZUg7pSDb0fX1r8Qg2Tb5-SH_mE7GBJYUUM9kumzhD3dNF5M/s400/Resim+001.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-69362528969958061102008-05-16T08:11:00.000-07:002008-12-12T22:55:41.391-08:00ISTANBUL<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4PRzaHFuyeQOvuxq3i90uhy8kc_hNL9VLkaD7YTbJrt4TLWBe0mut-eYM5T9GaPYE9Lz93AE08kJZu8aHY20u01HtEkWgu6khLVvmP3uRkxAdu9ghcy25XiGVZnBUcadowyB6xzDpU2A/s1600-h/aya+sofıa.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5201001846479928050" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4PRzaHFuyeQOvuxq3i90uhy8kc_hNL9VLkaD7YTbJrt4TLWBe0mut-eYM5T9GaPYE9Lz93AE08kJZu8aHY20u01HtEkWgu6khLVvmP3uRkxAdu9ghcy25XiGVZnBUcadowyB6xzDpU2A/s400/aya+sof%C4%B1a.jpg" border="0" /></a>Non bastano le parole e le immagini non riescono a supplire.<br />Nessun poeta potrebbe descrivere Istanbul nella sua interezza, nessun pittore potrebbe dipingerla nei suoi minimi particolari.<br />E' notte, seduto a Sultanhamet, due giganti mi guardano.<br />Aya Sofya da una parte, dall'altra la Moschea Blu.<br />Con la loro imponente mole sembrano due lottatori di sumo seduti a gambe incrociate uno di fronte all'altro, sono gigantesche, enormi.<br />Nella loro possenza pero' esprimono pace, i loro minareti svettano in alto, quasi ınterminabili, come a cercare un contatto con il divino.<br />Se stai in silenzio la senti.<br />La senti la storia che raccontano queste pietre.<br />Se sei sensibile lo percepisci.<br />Lo percepisci quel velo di fascino e misticismo che la storia ha creato e depositato sopra questa citta'.<br />Se ascolti bene, senti lo strusciare sul selciato dei drappi delle vesti romane, le grida dei crociati, i comandi secchi dei sultani, le grida dei giannizzeri.<br />Fedi e culture diverse si sono avvicendate su questo posto, insanguinandolo, arricchendolo, distruggendolo per poi ricostruirlo ancora piu' sfarzoso.<br />Ogni volta piu' intriso di umanita'.<br />Se sei attento la puoi sentire..<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDRcY1u1p9Di2mdMpViq4dZOWXm8LNCF0c03rfxVEQVCzWeRcwCRC2ZfG_mgH6LiPwTl20Em9DcLFLJA66NgWgGkzZ9mL9hE31L8UxIJ_cvNvH1wyMXpeCvrIndTqdhgGHZlv0we7jZPM/s1600-h/blu+mosque.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5201001588781890274" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDRcY1u1p9Di2mdMpViq4dZOWXm8LNCF0c03rfxVEQVCzWeRcwCRC2ZfG_mgH6LiPwTl20Em9DcLFLJA66NgWgGkzZ9mL9hE31L8UxIJ_cvNvH1wyMXpeCvrIndTqdhgGHZlv0we7jZPM/s400/blu+mosque.jpg" border="0" /></a> Sotto Istanbul c'é un cuore che pulsa ancora, é la basilica cisterna.</div><div>Quasi 350 colonne sostengono un soffitto di 1.000 mq, sopra di esso la frenetiche ativita' di tuttı i giorni, qui sotto la pace..</div><div>Le gocce che cadono dalle volte creano ampi cerchi nella poca acqua rimasta degli 80.000 metri cubi che ne puo' contenere, delle enormi carpe a specchi nuotano incuranti della mia presenza, sono gli unici abitanti di queste viscere da sempre.</div><div>Sembra Atlantide.</div><div> </div><div><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitIyKN8qS8vIHTzcFRTbUulvgXVbQwgRhPgdQCN14HbirR-PiRkb2w9iftXPIeH9xzP1Kc2FNzqyb1Jk5pZKFm2WYM0OBiPi1ojs-G7DHba5CuY4j4PNT9CtyrN2zc6YRbyz6bEDDlwPc/s1600-h/cısterna.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5201001455637904082" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitIyKN8qS8vIHTzcFRTbUulvgXVbQwgRhPgdQCN14HbirR-PiRkb2w9iftXPIeH9xzP1Kc2FNzqyb1Jk5pZKFm2WYM0OBiPi1ojs-G7DHba5CuY4j4PNT9CtyrN2zc6YRbyz6bEDDlwPc/s400/c%C4%B1sterna.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><div></div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-42078230789314724892008-05-15T04:41:00.001-07:002008-12-12T22:55:41.591-08:00TURCHİA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaGrViQ7Ln0uPKeqJ6yUC4sqHZHdC21clsBkyxfSzOVN3-0VH-SeBslTsCaujW661V80ECxRFUe1phYEYMXwXKd4td82d4Nn0IG5lMHw_OJEyJ0kdD2fQbnQRE7mg2jZxpyLymow3IeSE/s1600-h/lonepıne.jpg.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5200568724797930178" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaGrViQ7Ln0uPKeqJ6yUC4sqHZHdC21clsBkyxfSzOVN3-0VH-SeBslTsCaujW661V80ECxRFUe1phYEYMXwXKd4td82d4Nn0IG5lMHw_OJEyJ0kdD2fQbnQRE7mg2jZxpyLymow3IeSE/s400/lonep%C4%B1ne.jpg.jpg" border="0" /></a>..da Olimpia mi dirigo a Sud, visito Kalamata e Mistras, da li piena direzione Nord.<br />Una sosta al Teatro di Epidauro e' d'obbligo, e' sempre un brivido lungo la schiena poter sentire ,dall'alto della gradinata, il rumore dell'accensione di un fiammifero e dello strappo di un foglio di carta fatto giu' in basso al centro del teatro a piu' di 100 metri di distanza.<br />Non esiste in nessun altro posto al mondo un acustica cosi' perfetta!<br />Ma questo spettacolo non e' sufficiente a farmi dimenticare la visione delle foreste, bruciate l'estate scorsa, mentre attraversavo il Peloponneso. Chilometri e chilometri di nero, l'odore acre del bruciato che aleggiava ancora, un disastro se si pensa che persero la vita anche 20 persone.<br />Uno spettacolo orrendo, platani pluricentenari arsi vivi come eretici, i cui tronconi di rami si protendevano verso il cielo come enormi braccia che invocavano disperatamente pieta'.<br />Quasi tutti gli incendi sono stati dichiarati dolosi.. non ha limiti la stoltezza dell'uomo.<br />Arrivo a Salonicco e mi reco all'ufficio dei pellegrini, voglio chiedere un permesso per visitare il Monte Athos. Mi dispiace signore -mi risponde l'addetto- il primo posto libero e' tra sei mesi!<br />Stento a crederci che su questa penisola interdetta alle donne, dove pure gli animali allevati per uso domestico sono rigorosamente maschi, non ci sia un monastero che mi possa ospitare.. Mi consolo pensando che un posto senza donne non sarebbe stato sicuramente piacevole.<br />Punto ad Est, la Turchia e' all'orizzonte.<br />Decido di non dirigermi direttamente ad Istanbul, svolto a destra dopo un centinaio di chilometri, sono nella penisola di Gallipoli. Il mare e' placido oggi e dalla sommita' delle colline riesco a scorgere il Mare di Marmara con il suo traffico navale ininterrotto.<br />Erano le 4 e 30 del 25 aprile 1915 quando la flotta alleata composta da Inglesi, Francesi, Australiani e Neozelandesi tento' lo sbarco su queste coste.<br />Qualcosa non ando' nel verso giusto pero'. Forse le correnti che in quella notte buia spinsero le navi piu' a Nord a ridosso delle scogliere invece che della spiaggia, forse la sfortuna..<br />Forse, o magari sicuramente, perche' ad aspettarli nelle colline dalle quali sto godendo questo panorama, c'era un reggimento di soldati turchi disposti a tutto.<br />Chi li comandava era un ufficiale di basso rango a quel tempo, il suo nome: Mustafa' Kemal, divenuto famoso in seguito come Atatürk, il padre dei turchi.<br />Si racconta che per dirigere le operazioni sia rimasto sveglio per 5 giornı e 4 notti, che sembrava il diavolo a cavallo del vento e che niente poteva fermarlo, neanche la pallottola sparata diritta al cuore fermata dall'orologio da taschino.<br />Dopo 8 mesi ininterrottı di battaglia gli alleati dovettero rinunciare all'invasione, la Turchia era salva. Tra morti, feriti e dispersi in mare sul campo rimasero 500.000 persone, un ecatombe.<br />Mentre mi aggiro tra i 31 cimiteri di guerra, sparsi a poca distanza tra di loro, leggo i nomi dei soldati.. commoventi gli epitaffi, uno di questi recita: "sono arrivato giovane in questa terra sconosciuta, non pensavo di dover morire qui, ma sono contento di morire per la mia patria".<br />Se pochi di voi conoscono questa storia, credo che nessuno sappia che tra le forze alleate c'erano interi battaglioni di Marocchini, Maori, Algerini, Indiani, Tunisini, Nepalesi, Algerini.. tutti forzatamente reclutati dai governi che a quel tempo, sotto le mentite spoglie del protettorato, possiedevano le loro terre. Ma a loro, nessun riferimento nei monumenti sparsi nella zona.<br />E mi chiedo, allora; per quale patria sono morti costoro?<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2pZnox_Mskh7rQN91QTVwLJ-8wgFXpuZj2BZizHZbupymBJkR_-ZNYwNVjRD7BYdyBc8NlcplrlqLUxY87A5ThLePjpxwvuP4KgzRFdCNtfWNdWk5-OE-EoIADOJiQ0hvYY2VldwGkNA/s1600-h/platano.jpg.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5200568608833813170" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2pZnox_Mskh7rQN91QTVwLJ-8wgFXpuZj2BZizHZbupymBJkR_-ZNYwNVjRD7BYdyBc8NlcplrlqLUxY87A5ThLePjpxwvuP4KgzRFdCNtfWNdWk5-OE-EoIADOJiQ0hvYY2VldwGkNA/s400/platano.jpg.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-88683752805661330002008-05-10T08:26:00.000-07:002008-12-12T22:55:41.890-08:00OLIMPIA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh49KeqviYsk66Yh8n3MiIaIw_I_2xboKt7biYVs_Itz0ZdREzp2Rhx0ona3clG0mZ-bamQ-gnqvfZFgcRKOFduM4ymNMJwwOOMqM6UwhLcSpXoaDt3gVQNBVzHxU9FVC_v58YaXokAKgM/s1600-h/olimpia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5198771497425701794" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh49KeqviYsk66Yh8n3MiIaIw_I_2xboKt7biYVs_Itz0ZdREzp2Rhx0ona3clG0mZ-bamQ-gnqvfZFgcRKOFduM4ymNMJwwOOMqM6UwhLcSpXoaDt3gVQNBVzHxU9FVC_v58YaXokAKgM/s400/olimpia.jpg" border="0" /></a> ..l'ennesimo traghetto mi riporta sulla terra ferma, sono sul Peloponneso.<br />Da Kilini seguo per Pirgos dopodiche' prendo la biforcazione di sinistra attraversando una fertile vallata percorsa dai fiumi gemelli Alfeo e Cladeo, al termine della quale, ai piedi della verdeggiante collina di Kronos, si sviluppo' uno dei piu' grandi santuari del mondo antico, Olimpia.<br />Qui, il vigore fisico e lo spirito furono adorati come mai altrove.<br />Qui nacquero alcuni dei piu' bei miti erotici come quello di Alfeo ed Aretusa, Apollo e Dafne, Ippodamia e Pelope.<br />Qui, ad Olimpia, come credevano gli antichi Greci, i primi ad inaugurare i Giochi Olimpici furono gli Dei dell'Olimpo. Zeus batte' Crono nella lotta mentre Apollo vinse Ares nel pugilato ed Ermes nella corsa semplice. E' Ercole ad occuparsi dell'organizzazione delle prime gare di atletica, stabilisce la posizione e l'estensione del primo stadio, la corsa semplice come prima gara ed incorona i vincitori con un ramo di ulivo selvatico che lui stesso aveva piantato ad Olimpia portandolo dalle terre degli Iperborei.<br />Soltanto questa leggenda basterebbe a rendere grande questo posto.<br />I fatti storici lo rendono invece immortale.<br />Dal 776 a. C., data delle prime olimpiadi, Olimpia diventa il centro agonistico religioso di tutto il mondo allora conosciuto. Un anno prima dello svolgimento delle Olimpiadi venivano inviati messaggeri in ogni angolo del suolo greco, dalle colonne d'Ercole all'Asia Minore fino al Mare d'Azov, ad annunciare la data dei Giochi: il primo plenilunio dopo il solstizio d'estate.<br />Gli atleti avevano un anno di tempo per prepararsi a questo grande evento, cosi' importante da imporre una tregua tra le citta'-stato greche perennemente in lotta tra loro.<br />Mentre cammino tra le rovine immagino gli atleti che escono dalla cripta accingendosi allo stadio. Alti, fieri, nudi. Il fisico elegante ma possente allo stesso tempo, un laccio legato attorno alla testa mantiene i ricci capelli appoggiati alle tempie, un minuscolo drappo di stoffa cinge loro la schiena. Ai piedi, i lacci dei coturni si inerpicano nei polpacci scolpiti, chi regge un giavellotto, chi un disco di pietra. Furono questi atleti i modelli degli scultori piu' famosi del mondo antico, Mirone, Fidia, Parassitele e molti altri ancora.<br />Immagino lo stadio, il piu' grande ai quei tempi, gremito di persone vocianti ed invocanti i nomi degli atleti. Vedo sui loro volti il desiderio di vedere immediatamente all'azione l'abilita' degli atleti, la forza coniugata alla disciplina, lo spirito unito alla mente e dissolto nel fisico.<br />A quei tempi non c'era bisogno dell'antidoping..<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh62gAQwLv53WzrXcNBR4koZKCctj8xyDyJDyqCLU63jnKLPB6p_nCqUtMol-HdZegLUoCJz1MREycYkCNeABpF_AwkiPgw2XLPHx9MmxTKIB8R-ynlpmPjBFU34_MxgLOd8mkmLtasosg/s1600-h/olimpi.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5198771291267271570" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh62gAQwLv53WzrXcNBR4koZKCctj8xyDyJDyqCLU63jnKLPB6p_nCqUtMol-HdZegLUoCJz1MREycYkCNeABpF_AwkiPgw2XLPHx9MmxTKIB8R-ynlpmPjBFU34_MxgLOd8mkmLtasosg/s400/olimpi.jpg" border="0" /></a>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-74147169660986712882008-05-07T12:34:00.001-07:002008-12-12T22:55:42.316-08:00GRECIA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ3JlNFmp8_m-1REXTNDoWL29TRGMImuUIBgdA4mUhyB3FeX39-sTxP88y83N0o-FuP0sp03I0F13W5S62fxSivgYPI6Q5cdYMU6CLtiRxK7KBTGzWTL_sKLzzaTZVkOJGRrYS3M2mb20/s1600-h/pontikonissi.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5197722018940324034" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZ3JlNFmp8_m-1REXTNDoWL29TRGMImuUIBgdA4mUhyB3FeX39-sTxP88y83N0o-FuP0sp03I0F13W5S62fxSivgYPI6Q5cdYMU6CLtiRxK7KBTGzWTL_sKLzzaTZVkOJGRrYS3M2mb20/s400/pontikonissi.jpg" border="0" /></a>Prosegue saltellando tra un isola e l'altra dell'Arcipelago delle Ionie il mio viaggio.<br />Da Saranda, sulla costa albanese salgo su un imbarcazione che mi porta a Kerkira, Corfu'. Un odissea di un ora e mezza! Il mare leggermente increspato faceva rollare quella caretta del mare in maniera spaventosa, non c'era verso di fare stare in piedi la moto. L'ho legata ma niente da fare, in tre l'abbiamo puntellata ad una fiancata e poi legata ancora, niente. Sono rimasto appoggiato alla moto per un ora e mezza, non c'era altra soluzione.<br />Corfu' e' verde ed elegante come sempre ed il castello veneziano che domina la citta' si profila massiccio all'orizzonte ancora quando si e' in alto mare. Passeggiare per le vie dell'isola e' sempre un piacere, la popolazione cordiale e l'assenza di stranieri mi fa sentire uno di loro e le poche parole di greco imparate molti anni fa affiorano alla mente. Uno sguardo a Pontikonissi al tramonto ed il giorno dopo si riparte. Cefalonia e' l'isola "subito" piu' a sud, le sue alte scogliere sulla sponda occidentale lasciano sempre senza fiato, giu' in basso, il turchese dell'acqua si staglia nettamente sul candore delle rocce. Poche persone conoscono quest'isola greca, ancora molti di meno ne conoscono le vicende. Rasa completamente al suolo da un terremoto nel 1953 ma, episodio per certi versi ancor piu' tragico, dieci anni prima teatro di una strage atroce. Dopo l'armistizio del settembre del 1943 la Divisione Acqui dislocata a Cefalonia, quasi 10.000 tra soldati sott'ufficiali ed ufficiali, si trovarono a dover decidere da che parte stare, con la Germania (alleata fino a pochi giorni prima) o con i nuovi alleati.. Se gli italiani non avevano le idee chiare, non fu lo stesso per la Wehrmarcht, loro avevano ordini precisi da eseguire: nessun prigioniero. Scelsero di resistere, esaurite le munizioni si arresero, ma questo non valse a placare la furia degli avversari, i sopravissuti dei 9.640 italiani furono 163 a loro volta spediti in campi di concentramento in Russia e Germania, solo poche decine fecero ritorno alle loro case a guerra finita. L'assurdo: a 65 anni di distanza, sono ancora in corso accertamenti per stabilire le responsabilita' di quel massacro ed il numero esatto dei caduti.<br />A est di Cefalonia, silenziosa e discreta, Itaca. Quando la visitai la prima volta quasi 10 anni fa, era esattamente il giorno dell'eclisse, 11 agosto del 99. Uscii dalla grotte dove si racconta Ulisse nascose il tesoro donatogli dai Feaci, una luce gialla pervadeva tutto, che sensazione essere nella terra di uno dei piu' grandi viaggiatori che la storia ricordi..<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixQfS4BMDoLv6g2ZqPNePU2-mNIA8tUrrUCZcds-k9gaov-XvHcZUtlquAp7I8U_Q_H94nMx1FV6KSmULguqauN3lPLcP03r6JUphID-EKQQp1brfB0R74VQh2_1TOGIrxRtVn4aSjHj0/s1600-h/kefallonia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5197721868616468658" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixQfS4BMDoLv6g2ZqPNePU2-mNIA8tUrrUCZcds-k9gaov-XvHcZUtlquAp7I8U_Q_H94nMx1FV6KSmULguqauN3lPLcP03r6JUphID-EKQQp1brfB0R74VQh2_1TOGIrxRtVn4aSjHj0/s400/kefallonia.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-85860964891842802222008-05-03T12:44:00.001-07:002008-12-12T22:55:42.628-08:00ALBANIA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwox6HwKBtAN1xlZpA_5v0BrwDoqcVxDUQmBJZ9zv0pzGSfeN2WLG8VbYBYSOoM9nTzmp6JRZKG1igQR8iK61dmIzY2oIOJMM0EmymJKrUEwyxYvDynrqWT6hTSyTAuNuXKSuL9fC-N0c/s1600-h/Picture+001.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5196240251253836354" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwox6HwKBtAN1xlZpA_5v0BrwDoqcVxDUQmBJZ9zv0pzGSfeN2WLG8VbYBYSOoM9nTzmp6JRZKG1igQR8iK61dmIzY2oIOJMM0EmymJKrUEwyxYvDynrqWT6hTSyTAuNuXKSuL9fC-N0c/s400/Picture+001.jpg" border="0" /></a>Pochi chilometri dopo varcato il confine albanese una mercedes mi taglia la strada, per evitarla a momenti precipito in un burrone. Alla guida c'e' un bambino, avra' 10 anni. Al suo fianco un adulto, sara' suo padre, mi guarda come a dire -che c'e' di strano, puo' capitare, sto facendo scuola guida a mio figlio-.<br />In vent'anni di viaggi non mi e' mai capitato di usare parole di spregio quando ho visitato un paese, a loro modo, ogni civilta', ogni popolazione mi ha insegnato qualcosa dandomi spunto per imparare. Faccio fatica a pensare lo stesso per l'Albania.<br />La sporcizia regna sovrana dappertutto, i fiumi sono soffocati dall'immondizia, i ciliegi in fiore sembrano grotteschi alberi delle buste di nylon da tante il vento ne ha fatte impigliare tra i rami.<br />Mi dirigo al sud, la mia prossima tappa e' Argirocastro.<br />Visito il centro storico, per meta' abbandonato sta cadendo in rovina, e' stato tutelato dall'UNESCO ma a quanto pare non sono stati stanziati dei soldi. O forse chissa' che fine avranno fatto.. In giro non c'e' traccia di turista, sono l'unico, e a giudicare dagli sguardi degli abitanti pure uno dei pochi. Nella spianata del castello posto sopra il paese uno scheletrico palco, costruito per chissa' quale avvenimento, incombe sulle possenti mura di pietra nera da molti anni. Anche qui tutto e' invaso dalla sporcizai.. Mi siedo in un caffe' a guardare i passanti, e' uno dei miei passatempi preferiti. Mi apposto nascosto in un angolo ed aspetto. Ma prima di scorgere vengo scoperto. Un signore mi approccia parlando il russo, mi chiede se voglio una guida per visitare la citta' -no grazie, ho gia' fatto, poi il russo non mi sovviene con facilita'-. Non desiste e continua -allora magari in inglese, da dove viene lei signore?- Venezia- Perfetto, possiamo discutere in Italiano!-<br />Non riesco a dirgli di no ma niente visita della citta', solo una sana chiacchierata davanti ad un caffe', offro io.<br />Simi, 53 anni comincia a raccontarmi che ha imparato l'italiano a 12 anni, glielo aveva insegnato il nonno che aveva studiato in una scuola per ufficiali a Cesena nel 1937.<br />Le altre 5 lingue che conosce le ha studiate all'universita'. Dal 1998 e' senza lavoro, alle scuole non si insegna piu' il russo e per le altre lingue non ha un attestato valido ad insegnare. Per avere un qualsiasi altro lavoro si deve pagare sottobanco quasi 10 volte uno stipendio, vuol dire lavorare un anno gratis. Lui non ha accettato di pagare per lavorare. Al mattino si mette in strada e aspetta i turisti per fare loro da guida, mi dice che ne era venuto uno anche la scorsa settimana. Non posso rimanere a casa, devo dare l'esempio ai miei figli. Qui non c'e' lavoro ma io devo fare qualcosa lo stesso, due giorni fa era il primo maggio, festa assurda qui in Albania. 15 anni fa quando molti se ne andarono io decisi di restare, credevo che le cose sarebbero cambiate per chi restava, non potevamo abbandonare tutti il nostro paese. Non e' stato cosi'. Ora tirare avanti e' dura, spesso non si arriva a fine mese e per tirare a campare devo fare debito. Qua e' tutto un disastro, non vedi c'e' immondizia dappertutto.. le vedo queste cose, non credere, mi fanno soffrire. Quando sono costretto a rimanere a casa perche' piove, leggo o mi metto a letto, l'importante e' non pensare. Mentre mi parla lo osservo, ha gli occhi lucidi. La bocca e' sdentata ma la sua fronte e' intelligente, ampia, spaziosa. Anche se non lo da a dimostrare emana sofferenza, un senso di disadattamento, quello che manifestano tutte le persone sensibili alla percezione del circostante e non lo accettano. Sono le persone dotate di intelletto che soffrono, chi si ritrova nel posto sbagliato nel momento sbagliato e non capisce il perche'.<br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvsBlrrVroCx4VrDrfgJ8Htxkbi-WX2dnvUv2wqDkjELpxDiiNLzqFOMM2mogz4Tg26sqpF0NO7uU2m3mtdob-6CCcrCHyC7kFPNEPKPMgcfktcZXDMlBF6H6oPmClVA6inHRlEqoLRgQ/s1600-h/Picture+002.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5196240105224948274" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvsBlrrVroCx4VrDrfgJ8Htxkbi-WX2dnvUv2wqDkjELpxDiiNLzqFOMM2mogz4Tg26sqpF0NO7uU2m3mtdob-6CCcrCHyC7kFPNEPKPMgcfktcZXDMlBF6H6oPmClVA6inHRlEqoLRgQ/s400/Picture+002.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-7367777784146641172008-05-01T14:49:00.000-07:002008-12-12T22:55:42.911-08:00MACEDONIA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix_pCSp6K_quo_7f_eT_7mj8XHWc-8c7NSz41moSrJ0KcggVlZ9Na0RMFYbyeUZkVKY-O12LICrBjMz2NG8NFVxK6cgwvHvfIJAe0GSgx3mR7OBuZi98gz3x9XfRAnuvD3oSQBuTRBlVY/s1600-h/macedonia.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5195530233030265378" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEix_pCSp6K_quo_7f_eT_7mj8XHWc-8c7NSz41moSrJ0KcggVlZ9Na0RMFYbyeUZkVKY-O12LICrBjMz2NG8NFVxK6cgwvHvfIJAe0GSgx3mR7OBuZi98gz3x9XfRAnuvD3oSQBuTRBlVY/s400/macedonia.jpg" border="0" /></a><br />Ormai sono nel cuore dei Balcani, e' un peccato non fare un passaggio anche in Macedonia.<br />Il lago di Ochrid e' situato a sud della Macedonia e funge anche da confine naturale con l'Albania.<br />Mentre passeggio lungo la riva un gruppo di pescatori sta tirando la rete, mi fermo presso di loro e dopo un po', tolta la tuta da moto, collaboro con le operazioni di pesca.<br />All'inizio mi guardano come fossi un marziano, poi inizia un fitto scambio di domande fatte in anglo-croato-macedone, proseguono con dei gesti e terminano con degli ampi disegni nella sabbia.<br />Dicono che ai giorni nostri la comunicazione e' semplice e alla portata di tutti.. provate a venire in Macedonia!<br />Alla fine pero' ognuno sapeva il mio nome, ho saputo che il pesce pescato quel giorno serviva a sua volta come esca nei palamiti per pescare l'Omul..!<br />Il piu' giovane dei pescatori, Gena, mi ha detto (sempre in anglo-croato-macedone) -molti sanno che l'Omul vive nel Bajkal ma solo i macedoni sanno che vive anche nell'Ochrid.-<br />Me ne ritorno in paese e, prima di partire, visito i resti di una chiesa del VI secolo, i mosaici sono interessanti. Si offre a farmi da guida Slavo, ha studiato filosofia delle religioni a Belgrado. Dopo avermi illusrtato la storia dei mosaici della fonte battesimale mi dice -vedi, questo battistero rappresenta nel suo piccolo niente che altro che la realta', cio' che ha voluto Dio, gli uomini hanno solo riprodotto tale disegno. Dio aveva gia' creato nel mondo delle fonti battesimali naturali, e le ha disposte nei 4 angoli del mondo, sono 4 laghi. Ognuno di loro si contraddistingue per delle caratteristiche che nessun altro lago ha, e sono: l'Ochrid in l'Europa, il Bajkal in l'Asia, il Tanganica in l'Africa ed il Titicaca nelle Americhe-.<br />Non avevo mai pensato a questa cosa, in effetti pero' aveva ragione, mi dispiace solo per gli australiani destinati a rimanere nel limbo per sempre.<br /><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip84z3-7BXfJAm0KRVzOm_WPoiyaSFKsYPDX1FVuk84HZ5v-S57CC3n3JDXxaJy1IpzAJrtw9kafunORT28A-YNfhmkx1mUG8QUckrLXLH6DOOBhE7SPeDOQPF3Km0Y_ckQKQpIsPJJuA/s1600-h/macedoni.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5195530104181246482" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip84z3-7BXfJAm0KRVzOm_WPoiyaSFKsYPDX1FVuk84HZ5v-S57CC3n3JDXxaJy1IpzAJrtw9kafunORT28A-YNfhmkx1mUG8QUckrLXLH6DOOBhE7SPeDOQPF3Km0Y_ckQKQpIsPJJuA/s400/macedoni.jpg" border="0" /></a><br /><br /><div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-90385690829852999042008-05-01T13:57:00.001-07:002008-12-12T22:55:43.369-08:00KOSSOVO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYXxANdHwwV1CpqDvp9MkiIvOMemUhj79n7BpJDL2nwsbuIz7k2MWElcZfmyFnmropOt85hbqNQpCXFeMbdO2p41FuxdZ4UiW2Oh8WLOnfppVPT2D18YPFUQroAFFQJldJDUs3TJ-I05s/s1600-h/kosov.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5195516849912171010" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYXxANdHwwV1CpqDvp9MkiIvOMemUhj79n7BpJDL2nwsbuIz7k2MWElcZfmyFnmropOt85hbqNQpCXFeMbdO2p41FuxdZ4UiW2Oh8WLOnfppVPT2D18YPFUQroAFFQJldJDUs3TJ-I05s/s400/kosov.jpg" border="0" /></a><br />Dalle bocche del Cattaro mi inerpico sulle montagne, quello che noi chiamiamo Montenegro i montenegrini lo chiamano CRNA GORA, letteralmente MONTAGNA NERA.<br />Il massiccio del Durmitor e' lontano ma conto di raggiungerlo prima di sera.<br />La strada che mi ci conduce si fa sempre piu' tortuosa, decido di tagliare per risparmiare tempo ma la scelta si rivela sbagliata, il passo che mi permette di risparmiare 100 km e' a 2.200 metri e completamente coperto di neve alla fine di aprile.. era da prevederlo!<br />Ritorno sui miei passi e invece di abbrevviare il cammino lo allungo, arrivo alle 9 di sera, e' buio pesto. Dai 25 gradi della costa mi ritrovo con la temperatura che rasenta lo zero, la pioggia che da 6 ore mi accompagnava negli ultimi 50 km e' diventata neve.. Chiedo asilo presso una famiglia che mi rifocilla con una bollente zuppa di funghi.<br />Il mattino seguente e' ancora tutto completamente coperto da nubi, ma almeno non piove, le cime del Durmitor non si vedono. Peccato.<br />Un idea mi frulla in testa da qualche giorno, dare un occhiata a cosa succede in uno dei neonati stati dei Balcani, il Kossovo.<br />Punto verso Pristina, dopo pochi km esco dal Montenegro e incontro la frontiera della Serbia. Proseguo. Dopo pochi altri km ecco il check point presidiato dall'ONU. Non c'e' nessuno in giro, neanche un veicolo in transito. Entro. Un casco blu romeno mi chiede le generalita' e mi dice di aspettare. Aspetto. Intorno e' tutto un ammasso di filo spinato, degli enormi carri armati francesi sono ai lati del posto di blocco con i cannoni spianati ad altezza uomo. Sono tutti seri, nessuno ride, tutti portano gli occhiali da sole.. a che cazzo servira' se quasi a momenti piove! Aspetto. Nell'attesa mi viene un idea e chiedo al rumeno:<br /> -posso fare delle foto?-<br />Risposta: -NO!-<br />..vabbe'..<br />Mentre passeggio nella zona antistante alle baracche scorgo un soldato che fa una foto alla mia moto:<br />-hei tu, che fai?!? Non si puo' fotografare qui!-<br />-solo alle apparecchiature militari ad ai soldati- mi risponde lui<br />-e no! Neanche alla mia moto, dammi quella foto!-<br />Il militare fa finta di niente.<br />Lo so che la discussione iniziata per gioco tanto per passare il tempo puo' degenerare ma decido di insistere.<br />-voglio parlare con il comandante del check point!-<br />Nessuna risposta.<br />Ripeto la domanda e vedo che qualcosa si muove. Dopo qualche minuto esce dalla baracca di comando un militare di grado superiore, alto, fisico asciutto, il basco calato da una parte, e' un inglese. Gli vado incontro tendendogli la mano, lui mi saluta alla maniera militare, se la tira un poco, sembra Montgomery nelle grandi manovre in Africa.<br />Cerco di incominciare con dei convenevoli:<br />-I'm Simone from Italy, pease to meet you. How are you?- cercando di imitare l'accento irlandese di Montgomery.<br />lui -bene grazie!-<br />io -com'e' la situazione qui?-<br />lui -molto calma fino a quando non e' arrivato lei.-<br />..in effetti.<br />io -ora le spiego, ..- e gli racconto dell'accaduto, vorrei dirgli che era solo un modo per passare il tempo ma poi mentre gli parlo mi rendo conto che la cosa e' diventata una questione di principio, perche' mai loro possona fare le foto e io no..?<br />E mi viene in mente mio nonno quando mi diceva "a qualcuno si fa prima a metterlo in culo che in testa", e mi balza in mente un altra idea...<br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2TO_Ew9RQKyyAQUF_hELuP6TUjsG1TK5YUH3WgbKzyVZHISv3cVcv1vj2Utff4w3oxC5V1AkTs1oFXDD9CxwFCPYKvU4A4H5ftYxRPD4qxU082MPH4Y4ny9oebJ76wDk2dCB5OOdvVDE/s1600-h/kosovo.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5195516570739296754" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2TO_Ew9RQKyyAQUF_hELuP6TUjsG1TK5YUH3WgbKzyVZHISv3cVcv1vj2Utff4w3oxC5V1AkTs1oFXDD9CxwFCPYKvU4A4H5ftYxRPD4qxU082MPH4Y4ny9oebJ76wDk2dCB5OOdvVDE/s400/kosovo.JPG" border="0" /></a><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-78670036058404530782008-05-01T13:32:00.001-07:002008-12-12T22:55:43.659-08:00MONTENEGRO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_d8JKrS5BVbT6hguDonWSrhYTkx4-gjg-goQNZgCXvVFpyiUHKoYm6sZHAPMV9TE_6TauHSpgI8nn2U89t0WB5BJi-mygkzegB2z6dpmgcQNTNQVg2fm4au70eMeTPEUlvg2lTCIqGyc/s1600-h/monten.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5195510188417894882" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_d8JKrS5BVbT6hguDonWSrhYTkx4-gjg-goQNZgCXvVFpyiUHKoYm6sZHAPMV9TE_6TauHSpgI8nn2U89t0WB5BJi-mygkzegB2z6dpmgcQNTNQVg2fm4au70eMeTPEUlvg2lTCIqGyc/s400/monten.jpg" border="0" /></a><br />..mi lascio la Bosnia alle spalle e ritorno nuovamente sulla costa, un saluto a Dubrovnik e' sempre d'obbligo quando sono da queste parti.<br />Ma purtroppo non e' piu' la stessa.. Piu' passa il tempo e piu' si trasforma, non e' viva come nei tempi passati, nelle sue vie non si sente quasi piu' parlare la lingua locale, e' solo un vociare di inglese, tredesco, giapponese..<br />Due mastodontiche navi da crociera ormeggiano al largo sulla rada del porto che hanno riversato quasi 5.000 turisti nella citta'. E' tutto uno sventolare di bandierine con scritto "FOLLOW ME" ed una scia di cappellini da basket al seguito..<br />Riesco a resistere neanche un paio d'ore poi me ne vado, con l'amaro in bocca.<br />Tengo la litoranea in direzione Sud, varco la frontiera con il Montenegro e dopo pochi chilometri le Bocche del Cattaro si aprono davanti ai miei occhi.<br />Entrare nel Fiordo di Kotor ha qualcosa di maestoso, e' il piu' meridionale ed il piu' profondo dei fiordi europei, a farci il giro intorno occorrono 80 km, si racconta che nei tempi gloriosi in questa insenatura ormeggiassero 400 navi.<br />Spero che in futuro non arrivino anche qui quelle da crociera, e' cosi bella Kotor con le sue vie di pietra annerite dal tempo e le montenegrine che vociferano da un balcone all'altro.Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-68385920224771257942008-04-27T01:36:00.000-07:002008-12-12T22:55:43.956-08:00MOSTAR<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWHs1hfy31Riif4XC2-a6wPvPml7weMCsSdZ6ZsJ82QS5FWLL2ELf5GULXPLcsIA7PuxH9-YL3Ka-MtoGyWVVL5ArfucHZGJg6OgEGeU_auKbKCoPOeuKdDGI9y-Z3D3QPnVUAJeLhAtw/s1600-h/giorno.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5193842134789278162" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWHs1hfy31Riif4XC2-a6wPvPml7weMCsSdZ6ZsJ82QS5FWLL2ELf5GULXPLcsIA7PuxH9-YL3Ka-MtoGyWVVL5ArfucHZGJg6OgEGeU_auKbKCoPOeuKdDGI9y-Z3D3QPnVUAJeLhAtw/s400/giorno.JPG" border="0" /></a><br />Mi diverto a "saltare" tra un isoletta e l'altra della costa dalmata, un efficente servizio di traghetti permette collegamenti rapidi e frequenti con quasi tutte le 1.100 isole croate!<br />Da Spalato mi imbarco per Korzula, arrivo giusto in tempo per assaporare il profumo intenso delle siepi di Bosso in fiore e per visitare la presunta casa natale di un uomo al quale va tutta la mia ammirazione ed il mio rispetto, MARCO POLO.<br />Molte famiglie residenti nell'isola portano ancora questo cognome in tutte le sue varianti.<br />Si racconta che il Doge, nel XIII secolo, avesse chiamato a Venezia i Polo a lavorare nell'arsenale in qualita' di abili carpentieri, la storia che segue poi la conosciamo tutti.<br />Un'iscrizione su di una targa nella porta di casa recita forse le ultime parole di Marco Polo, al quale fino all'ultimo e sul letto di morte venne chiesto di ritrattare i suoi racconti, e recita; "VI HO RACCONTATO SOLO CHE META' DELLA VERITA' PERCHE SAPEVO CHE IN OGNI CASO NON MI AVRESTE CREDUTO" 18 gennaio 1324.<br />Decido di abbandonare la vista del mare per qualche giorno, mi addentro nella costa e passo in Bosnia, Mostar e' qui a "due passi".<br />Da molto tempo non visitavo questo paese divenuto famoso al mondo solo per dei tragici avvenimenti, suscita ogni volta commozione. Una mistura di religioni e culture e popoli si addensano in un minuscolo villaggio aggrappato ad un ponte sospeso sulla Neretva.<br />Per diverse volte al giorno, dalla vetta dei 5 minareti si diffonde la voce lamentosa dei Muezzin, dall'altra sponda del fiume fanno eco le campane dei cattolici suonate a tutta forza per sovrastare la voce dell'altra fede. Quasi sottovoce, ma non per questo meno risaltanti, le litanie ortodosse fanno capire che non vogliono essere da meno.. e' solo questa la loro pacifica guerra.<br />Ma, mi racconta Dika, 17 anni fa qualcuno decise che la pacifica coesistenza di culture che persisteva da secoli avesse fine, i morti allora si contarono a migliaia e 150.000 abitanti di Mostar e della piana circostante si rifugiarono in 102 paesi diversi del pianeta ..e non vi piu' fecero ritorno.<br />Nonostante questo, appena vedi Mostar, non ti si puo' che aprire il cuore.<br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDu_UW3TY3rYdtg2p3kCj6nOJURl_JRONGDCjDc9wjAldsieRj1qucyRzkWPJ1l4Hi6iNJUqeoTxbTU4fgYtqeOSv7Q9GMpAveYN00CJI5hmA8lASbGtIdmJ7JVdtJn8IQl96T7M5g204/s1600-h/notte.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5193841993055357378" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDu_UW3TY3rYdtg2p3kCj6nOJURl_JRONGDCjDc9wjAldsieRj1qucyRzkWPJ1l4Hi6iNJUqeoTxbTU4fgYtqeOSv7Q9GMpAveYN00CJI5hmA8lASbGtIdmJ7JVdtJn8IQl96T7M5g204/s400/notte.JPG" border="0" /></a><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-71941379349526670952008-04-24T07:26:00.000-07:002008-12-12T22:55:44.243-08:00DALMAZIA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpvRQ6A2mowQDGb9J_o9kukZjnYPczVl9Ennxv3lE_VVlRGa1jgLG9rOFKNKLtZt7mG1NQQ6wMlSDXVEC0AlL5Jc9mbJzSv67SzipaGXyi8P3zDxhFbdYT4lmh2_ueykFV6VLk40SCYJY/s1600-h/krka.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5192820134436293042" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpvRQ6A2mowQDGb9J_o9kukZjnYPczVl9Ennxv3lE_VVlRGa1jgLG9rOFKNKLtZt7mG1NQQ6wMlSDXVEC0AlL5Jc9mbJzSv67SzipaGXyi8P3zDxhFbdYT4lmh2_ueykFV6VLk40SCYJY/s400/krka.JPG" border="0" /></a><br />Il tempo finalmente sembra volgere al meglio, ma per me e' tempo di proseguire, un traghetto mi riporta sulla costa e da li mi dirigo al Parco Naturale del Krka.. lo trovo superlativo come sempre. Lo scroscio delle cascate d'acqua ed il cinguettio degli uccelli rendono impossibile la conversazione a noi umani, non si riesce a sovrastare con la voce quella possente musica. Passo quasi tutto il giorno a camminare tra quella vegetazione quasi tropicale e nel pomeriggio risalgo in sella. La strada che porta a Knin attraversa ancora i campi appestati dalle mine antiuomo, sono passati 17 anni ormai, credevo fossero stati bonificati ma dei cartelli cadenti indicano senza possibilita' di errore che non e' cosi'. Un teschio bianco all'inetrno di un triangolo rosso porta la scritta MINE in diverse lingue ed invita i passanti a non abbandonare l'asfalto, cosi' per diversi chilometri.<br />C'e' ancora luce quando entro a Trogir, e la citta' si lascia ammirare senza pudore in tutta la sua bellezza. Al primo impatto sembra Lisbona, se la guardi da sud e non te lo dicono la scambi per Budapest vista dal Danubio, troppo piccola per essere paragonata ad Istanbul e poco barocca per somigliare a Venezia, potrebbe essere una Carcassonne adagiata sul mare invece e' semplicemente Trogir.<br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggyZZQdCS2pLpZSWofWwUkWR1SjZ4mzt8WN-i8H9TpvuNtGL9O0wDQ1eT-wt5eohyKtd83QzO-oXEixWZsqqe67j3QcCEI9X68mfuOhR0V9jCmPvixS7T2odfgYbY41P02SQ29AgSpWjI/s1600-h/trogir.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5192819975522503074" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggyZZQdCS2pLpZSWofWwUkWR1SjZ4mzt8WN-i8H9TpvuNtGL9O0wDQ1eT-wt5eohyKtd83QzO-oXEixWZsqqe67j3QcCEI9X68mfuOhR0V9jCmPvixS7T2odfgYbY41P02SQ29AgSpWjI/s400/trogir.JPG" border="0" /></a><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3407364269549687664.post-67707772017317658282008-04-24T06:31:00.000-07:002008-12-12T22:55:44.556-08:00GOLI OTOK<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi03_rLYBEplwlXhYcpDMuRvg-WxV-jK15N5rvY7hOjT07dI8Wq1JPcFgI_uttfDTjKsUyIZUFnygUXA-QBaundwhHB7LzS9g80qehkBV78Ffqc12FsqDdBWrZ4U5ivEmN9UTthWdIhjUE/s1600-h/nubi.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5192811931048757650" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi03_rLYBEplwlXhYcpDMuRvg-WxV-jK15N5rvY7hOjT07dI8Wq1JPcFgI_uttfDTjKsUyIZUFnygUXA-QBaundwhHB7LzS9g80qehkBV78Ffqc12FsqDdBWrZ4U5ivEmN9UTthWdIhjUE/s400/nubi.JPG" border="0" /></a><br />..ho aspettato due giorni nell'isola di Rab in attesa del bel tempo, niente da fare!<br />Il terzo giorno trovo un pescatore e lo convinco a portarmi all'isola di Goli, lui e' titubante ma alla fine accetta. Il tempo e' pessimo ed il mare sicuramente non sara' cosi' calmo fuari dal porticciolo di Lopar, siamo l'unica barca che esce in mare, gli altri pescatori ci guardano allibiti, qualcuno ci fa segno puntandosi l'indice sulla tempia e ruotandolo.<br />Fuori dalla bocca del porto il maltempo si rivela in tutta la sua forza, onde non altissime ma sicuramente enormi per la nostra imbarcazione che misura poco piu' di quattro metri.<br />Mirko, il pescatore, da segni di nervosismo e non sembra sicuro quando al vento si somma la pioggia. Non si vede niente e fatichiamo a rimanere fermi su quel guscio di noce, ad un certo punto Mirko non se la sente piu', mi guarda con uno sguardo pietrificato e sbotta "mia testa e tua testa vale piu' di fotografie su maledetta isola!". Io lo guardo, ha ragione, e' da pazzi ma non mi viene da dirgli altro che "celera, dio c..!!!". Lui si picchia con una mano sulla testa e mi fa segno che non sono molto normale, in effetti non e' l'unico ad dirmelo.<br />La piccola barca non ce la fa la corrente ci spinge dove vuole, siamo in balia delle onde, senza volerlo ci ritroviamo all'approdo dell'isoletta di San Gregorio, a poche miglia da Goli, non abbiamo scelta che attraccare li. Fino al 1948 l'isola e' stata un penitenziario femminile, ora e' completamente abbandonata, la desolazione e' totale. Le baracche sono quasi tutte completamente con il tetto crollato, nella centrale elettrica le turbine hanno ingaggiato una violenta lotta con la ruggine. Mi aggiro nell'isola sotto una pioggia sferzante, tutto sembra ancora piu' triste con questo tempo. Mirko dalla barca mi fa cenno di andare, se tardiamo ancora un po' non ce la faremo piu' a tornare indietro. Vorrei camminare ancora tra quelle macerie, scoprire tracce di umanita', ma non c'e' tempo, solo un secondo per scattare una foto alla via che conduceva alle baracche delle detenute, il nome della via e' una scritta fatta con lo spray e dice "VIA TITO".<br /><br /><br /><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLm8HLkTQVxif1-oVubCiQZDKS0ROo-rURFThRHLTfjwJHicgzPONiQn7frTjxY6U1_5SZymtQ97aznO0nrdpWhOWaF4-5mtoeS09BI1Zbs3tZZn7ch1dSVqZKl_ER-yaqxyeElc6ibxI/s1600-h/via+Tito.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5192811699120523650" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; CURSOR: hand; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgLm8HLkTQVxif1-oVubCiQZDKS0ROo-rURFThRHLTfjwJHicgzPONiQn7frTjxY6U1_5SZymtQ97aznO0nrdpWhOWaF4-5mtoeS09BI1Zbs3tZZn7ch1dSVqZKl_ER-yaqxyeElc6ibxI/s400/via+Tito.JPG" border="0" /></a><br /><br /><div></div></div>Simonehttp://www.blogger.com/profile/05698671245809170658noreply@blogger.com0