giovedì 24 aprile 2008

DALMAZIA


Il tempo finalmente sembra volgere al meglio, ma per me e' tempo di proseguire, un traghetto mi riporta sulla costa e da li mi dirigo al Parco Naturale del Krka.. lo trovo superlativo come sempre. Lo scroscio delle cascate d'acqua ed il cinguettio degli uccelli rendono impossibile la conversazione a noi umani, non si riesce a sovrastare con la voce quella possente musica. Passo quasi tutto il giorno a camminare tra quella vegetazione quasi tropicale e nel pomeriggio risalgo in sella. La strada che porta a Knin attraversa ancora i campi appestati dalle mine antiuomo, sono passati 17 anni ormai, credevo fossero stati bonificati ma dei cartelli cadenti indicano senza possibilita' di errore che non e' cosi'. Un teschio bianco all'inetrno di un triangolo rosso porta la scritta MINE in diverse lingue ed invita i passanti a non abbandonare l'asfalto, cosi' per diversi chilometri.
C'e' ancora luce quando entro a Trogir, e la citta' si lascia ammirare senza pudore in tutta la sua bellezza. Al primo impatto sembra Lisbona, se la guardi da sud e non te lo dicono la scambi per Budapest vista dal Danubio, troppo piccola per essere paragonata ad Istanbul e poco barocca per somigliare a Venezia, potrebbe essere una Carcassonne adagiata sul mare invece e' semplicemente Trogir.




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