lunedì 26 maggio 2008

MAALULA

Lascio Hama con la curiosita' di sapere che cosa successe nel 1982, lungo la strada raccolgo altre informazioni un signore mi conferma che i morti furono ben 25.000!!! -..era necessario- aggiunge, niente di piu'. Non oso commentare..
Situato sulla propaggine piu' a Nord della catena dell'Antilibano a cavallo del passo di Homs, questo castello conosciuto come Krak dei Cavalieri e' una favola! Quando si scollina arrivando da Nord, appare all'improvviso e fa fermare il respiro. Un certo Thomas Edward Lawrence (conosciuto meglio come Lawrence d'Arabia) che da queste parti ci bazzico' un bel po' lo defini' semplicemente il piu' bel castello del mondo. Costruito dai Cavalieri Ospitalieri era progettato per ospitare 2.000 persone, non fu' mai espugnato.
Mentre mi aggiro tra le grandi volte immagino i Crociati (miscuglio di pellegrini, mercanti, mercenari, avanzi di galera e chi piu' ne ha piu' ne metta) seduti a banchettare nel refettorio lungo ben 120 metri! Arrivati qui a seminare morte in nome di Dio, un cronista del tempo racconta: il 12 dicembre 1.098, sotto la guida di Raimondo di Tolosa, venne attaccata la citta' di Ma'arat an-Nu'aman. Venne massacrata l'intera popolazione adulta. I crociati, ridotti alla fame e stremati dalle continue battaglie, non avendo trovato nella citta' fortificata le provviste sperate fecero bollire i pagani adulti su dei pentoloni. Poi impalarono i bambini e li mangiarono dopo averli cotti sulla graticola.. Sono passati quasi 10 secoli ma, sempre nome di Dio, ancora si combatte e si muore in queste zone..

QUANDO LA SMETTERETE DI ROMPERE I COGLIONI O VOI CREDENTI?!?

Scendo dalle ventilate colline e mi dirigo ad est, la prossima meta e' Palmira.
Mentre attraverso l'arido deserto siriano nuvole di polvere mulinano verso l'alto, il paesaggio e' lunare, all'ingresso del paese un cartello indica sulla destra IRAQ 150 KM. La tentazione di fare un salto a Bagdad e' forte, e mentre scrivo queste righe non mi e' ancora passata del tutto!
Sono sincero, da 40 giorni non faccio altro che visitare scavi arecheologici, comincio ad esserne sazio; dopo un ora tutto mi sembra un unico mucchio di pietroni insignificanti.. Nonostante questo Palmira riesce a darti la sensazione di vivere veramente in un altra epoca mentre passeggio sotto il colonnato, estesa su di una superficie di 50 ettari la citta' si puo' considerare "quasi integra". Riscoperta recentemente, la sabbia del deserto l'ha preservata nel tempo.
Mi aggiro tra le rovine per circa tre ore poi, il caldo e la curiosita' di visitare un altro posto speciale prendono il sopravvento. Me ne vado, Maalula mi aspetta!
60 chilometri a Nord di Damasco, aggrappato come un pipistrello alle pendici di una montagna, Maalula esiste da 3.000 anni.
A prima vista non c'e' niente di interessante in questo paese di 5.000 abitanti, ma poi, passeggiando tra le vie cittadine ci si accorge che due torri a base quadrata svettano al di sopra dei tetti delle case. Non sono minareti, sopra di essi campeggia una croce, sono i campanili dei Monasteri di San Giorgio e Santa Tecla. Fin qui ancora niente di cosi' strano, al contrario di quanto si pensa, sono molte le comunita' cristiane nei paesi islamici che convivono pacificamente da secoli. E' strano, mentre visito le due chiese dopo essermi tolto gli stivali da moto, vedere le iscrizioni in arabo sotto un mosaico della Madonna con il bambino. Ma quello che in questo paesino e' veramente sorprendente e' che qui si parla ancora l'aramaico, la lingua di Cristo, una delle lingue piu' antiche ancora parlate al mondo. E' questo che mi ha spinto fino a qui, ho curiosita' di sentire come suona quella lingua. So che l'impresa non sara' facile. Di conseguenza alla loro fede le ragazze qui non hanno il capo od il volto coperto e sono meno condizionate, parlare con un uomo non rappresenta un problema, decido di chiedere informazione ad una di loro. Incontro una ragazza disponibile e simpatica, stabiliamo un primo contatto in anglovenetosirianaramaico.. una comica! I passanti si fermano a guardare il pazzo arrivato in moto che gesticola in aria e fa smorfie grottesche, mi giro ed una cerchia di persone divertite si e' formata attorno, mi viene voglia di raccogliere delle offerte per lo spettacolo. Decide di accompagnarmi al centro culturale del paese, li trovero' chi mi sapra' aiutare. La ad accogliermi c'e' Hanan, 26 anni, carinissima e parla inglese. Mi racconta che solo il 70% dei 5.000 abitante e' di fede cristiana ortodossa di rito greco, siamo le uniche 3.500 persone al mondo rimaste a parlare l'aramaico. Le chiedo di pronunciare qualche frase in quella lingua, lei recita il Padre Nostro per me. Non sono credente e devoto a nessun culto, credo in me stesso (anche se delle volte non so se ne sono il mandante) e nelle mie limitate possibilita', ma non posso nascondere che avevo la pelle d'oca. Mentre ascolto il suono di quella lingua, commistura di arabo ed ebraico, il sibilo di quelle sillabe pronunciate per lo piu' con la gola mi regala una strana emozione.. mi sento proiettato indietro nel tempo, forse uno degli ultimi tesimoni di questa cultura.
Le chiedo un ultimo favore; pui scrivere sulla mia moto il mio nome in Aramaico?
Lei sorride a questa strana richiesta ma accetta volentieri. Le scrivo il mio nome su di un pezzo di carta e mentre lo scrive lo pronuncia a bassa voce, detto da lei sembra quasi irriconoscibile, ma non finisce neanche di scrivere che si volta e mi guarda. -si, lo so- le dico io, prima che possa formulare la domanda -il mio nome proviene dalla tua lingua e significa "colui che ascolta ed ubbidisce a Dio".- Mai mi si potrebbe aver dato un nome cosi' paradossale!
Ora, nascosto tra la polvere, oltre che in Greco, Armeno, Cirillico, Mongolo, Georgiano e Arabo, sulla mia moto c'e' il mio nome scritto anche in Aramaico.. chissa' se, come e' capitato per le altre lingue, incontrero' qualcuno lungo il mio cammino che lo sapra' leggere.

1 commento:

Anonimo ha detto...

complimenti, hai un modo di scrivere che, descrivendo così bene i luoghi visitati, coinvolge e fa venir voglia di partire
daniela